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Il social listening con Blogmeter

Ricollegandomi al post precedente sulla valutazione dei tool di social media monitoring, vorrei parlarvi oggi di uno strumento in particolare che ho testato in questi giorni: il Social Listening di Blogmeter.

Blogmeter è la società italiana leader nel social media listening e analytics. È nata nel 2007 e negli anni ha sviluppato un algoritmo e una piattaforma proprietaria vincenti, che vengono utilizzati anche da altri operatori del settore, come ad esempio Mimesi360. A differenza di altri tool cosiddetti “Self-serve”, Blogmeter utilizza crawler e spider proprietari per acquisire i contenuti user generated e li classifica attraverso un’analisi semantica condotta da un motore anch’esso proprietario. Questo permette un monitoraggio più efficace e una maggiore affidabilità dei risultati prodotti in termini di analytics. Proprio per queste caratteristiche però lo strumento va adattato e personalizzato in base alle esigenze del brand in questione, ai suoi competitor, e alle varie fonti che eventualmente dovranno essere aggiunte al già corposo database monitorato. La fase di setup del tool quindi risulterà più impegnativa rispetto ad altre soluzioni.
Guardiamo ora nel dettaglio le funzionalità di questo strumento:

La Dashboard iniziale permette di visualizzare subito l’andamento del brand in termini di volumi di contenuti che lo riguardano, confrontandolo con i principali competitors. È possibile applicare dei filtri per visualizzare i risultati in base ai brand, alle categorie di prodotto, alla tipologia di fonte e al sentiment. Grazie a questo tipo di visualizzazione è facile capire quando c’è un’attività anomala attorno al brand o ad un competitor, e verificare di conseguenza cosa viene detto sul web e se questo è riconducibile a determinate azioni di marketing e comunicazione dell’azienda in questione.
Passando alla parte di contenuti i macro trend riportati sopra sono poi splittati per brand o concetti e per fonti o autori. I post inoltre sono categorizzati per provenienze (social network, blog o news, e forum), rendendo la lettura più agevole.

Per quanto riguarda la parte di analytics questo strumento è sicuramente uno dei più completi che abbia provato finora. Oltre alla sentiment analysis e alle varie categorizzazioni che vi ho illustrato sopra, è possibile (nella sezione esplora) analizzare le conversazioni per concetti espressi, termini utilizzati, fonti, autori, hashtag, classificazioni manuali, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, dopo un po’ di pratica è possibile veramente sbizzarrirsi con filtri e query ed estrapolare insights veramente “actionable”.

Infine ogni dato è esportabile ed è possibile creare dei bookmark e degli alert automatici. Il prezzo poi di 350€ al mese rende accessibile questo strumento anche alle PMI.
In sostanza, tool da provare per chiunque voglia fare vero monitoring.

 
 
AUTORE

Claudia Guglielmo

 
 

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