La giornata di oggi di “semi ponte” è stata molto utile perché mi ha permesso di fare due cose che non sempre riesco a fare. Anzi tre, visto che c’è anche la scrittura di questo post. La prima è una mattinata di formazione con i miei ragazzi in azienda, e la seconda è una chiacchierata con il mio gelataio preferito, Godot. Proprio a lui ho rubato il pezzo di infografica (qui l’immagine completa) che da la copertina a questo post. Queste due cose mi hanno permesso di ragionare sul tema delle invenzioni e sull’importanza degli inventori, indipendentemente dal settore di appartenenza.
Elio (Godot) oggi mi ha detto che nessuno si preoccupa più della fase 1 del suo mestiere, cioè l’invenzione. Ed io ai miei ragazzi ho detto che nel social media marketing la differenza la fa chi crea strategie e non chi utilizza strumenti ormai radicati e banali in maniera asettica. Spesso ci divertiamo a scherzare sul “nipote bravo col computer” o sulla “macchina che mescola gli ingredienti” nel caso del gelato ma non ci ricordiamo che il nostro primo competitor è proprio quel nipote o quella macchina. Quello che un cliente chiede è qualcosa di nuovo, diverso e tangibile, ma soprattutto qualcosa che soddisfi i propri bisogni o desideri, siano questi la vendita di un prodotto in e-commerce o l’emozione di un’esperienza in punto vendita.
Perché nessuno inventa più? I motivi sono almeno tre:
- non tutti sono in grado di farlo
- la frenesia dei numeri e la tirannia del tempo uccidono l’invenzione
- il rischio di fallimento è più elevato rispetto alla mera clonazione di idee (strategie, gelati, startup, mobili) altrui
Kevin Roberts nel suo “lovemarks” parlava di un passaggio concettuale da agenzia di pubblicità a idea agency, ed è probabilmente in questo mutamento che risiede la chiave del lavoro del futuro. Le poche persone che conosco sicure e felici del proprio mestiere, sono quelle che hanno la possibilità di inventare e disegnare servizi, prodotti o strategia. È una bella sfida, ma è anche uno dei pochissimi modi per cambiare pelle alla stessa velocità del mondo che cambia e rimanere sempre “sul pezzo”. Il post leggero di oggi vuole essere un elogio delle invenzioni e degli inventori, e probabilmente uno sprone a chi meccanicamente replica le proprie azioni ogni giorno a cervello spento. La fuori c’è dell’altro e c’è di meglio, ed eccellenza sempre più spesso fa rima con creatività, impegno, passione e sudore. Se mi chiedessero tre abilità critiche per i lavoratori di domani, penso che la capacità di inventare sarebbe tra queste.