photocredits: @tategallery
I media digitali sono un importante canale per raccontarsi, ispirare o coinvolgere il pubblico, sia esso locale, nazionale o internazionale.
Nel corso del 2017 YouTube infatti non ha solamente rinnovato la sua veste grafica ma ha diffuso dati preziosi di cui le aziende dovrebbero tenere conto per incrementare awareness e sentiment positivo nella propria strategia online. Ad inizio anno infatti hanno analizzato come i contenuti di tipo educativo risultino tra i più visualizzati, circa 500 milioni di volte ogni giorno, per 1 milione di condivisioni, tanto da aver creato un Playbook per gli EduTuber con dati aggiornati e best practice. La mission di YouTube dopotutto parla chiaro:
“Our mission is to give everyone a voice and show them the world”
Grazie a YouTube si può dare maggior risalto al proprio brand. Il video infatti è un contenuto leggero che al tempo stesso permette di comunicare su più livelli e fornire maggiori informazioni che il consumatore riesce meglio a comprendere e memorizzare. Il 52% degli utenti fruitori di video infatti, una volta terminata la visualizzazione, sono spinti a compiere un’azione come la condivisione sui propri profili social o visite di approfondimento al sito. Se il proprio canale inoltre è strutturato in playlist e le descrizioni sono scritte in ottica SEO con link ad una landing page il processo di acquisto è ancora più naturale. I contenuti più apprezzati dagli utenti risultano infatti essere:
- tutorial di prodotto
- come il prodotto/servizio semplifica la vita all’utente
- dietro le quinte dell’azienda
- vi presento lo staff/il servizio completo
La domanda principale da porsi in questo caso è perciò: “Cosa potrei raccontare ai miei consumatori se avessi del tempo per approfondire il mio prodotto/il mio servizio?”. Si andrebbe così a soddisfare anticipatamente un dubbio o una richiesta da parte degli utenti più affamati.
Proprio a questo bisogno ha risposto il museo londinese di arte contemporanea Tate Modern con la serie Tate Shots. Ogni settimana il gruppo Tate pubblica video-pillole in cui viene raccontata in pochi minuti la personalità dei grandi artisti collezionati al museo, interviste a curatori e collaboratori e i preziosi materiali di archivio con le opere più significative.
Video brevi ma densi di informazioni e suggestioni i Tate Shots raccontano il lato più interessante e fresco dell’arte. Dal 2010 infatti la Tate Modern investe in strategie online per facilitare la comprensione e il godimento delle opere.
L’obiettivo? Aumentare sempre di più la visibilità del museo sui social network e conquistare un pubblico ancora difficile da mantenere, quello degli under 35 non appartenenti al settore. Trattare inoltre ogni settimana di un argomento di nicchia in modo chiaro e approfondito è un vantaggio che permette di ottiene traffico facile e di qualità aiutando le persone a trovare facilmente ciò che stavano cercando.
Il canale YouTube della Tate Modern sfiora così i 100.000 iscritti al canale e una media di 12.000 visualizzazioni per video-pillola. Un risultato sorprendente se confrontato con i canali della National Gallery (18mila iscritti), British Museum (63mila iscritti) o il Victoria and Albert Museum (22mila iscritti), a cui manca un concept di fondo in grado di mantenere attivo l’interesse da parte della propria audience.