Abbiamo parlato spesso di blogger engagement, pr 2.0 e rapporti tra brand e influenzatori. La scorsa settimana si è presentata per noi per la prima volta l’opportunità di fare parte di un Social Media Team (vespateam), nulla più che un gruppo di appassionati di turismo e comunicazione digitale (diversi blogger e un fotografo) coinvolti in un percorso di racconto con un comune denominatore: il raduno nazionale della vespa che annualmente si tiene all’Isola D’Elba.
L’abile organizzazione dell’amico Robi e soprattutto della sua creatura, Officina Turistica, ci ha portato a Campo nell’Elba già nella giornata di venerdi, giunti da Rovigo in compagnia di Massimo (per IdeaMotori), Rossana (per HwGadget) e Margherita (per IdeaPesce), a testimonianza del fatto che la componente di blogging rodigina (uno dei fenomeni più recenti è il progetto Rovigo2.0) ha molto da dare. Il top del progetto si è però osservato nella giornata di sabato, a bordo di due scooter abbiamo avuto modo di seguire le quasi 400 vespa partecipanti lungo un percorso che ha portato da Marina di Campo a Capoliveri attraverso un paesaggio davvero suggestivo che ha messo in risalto quella caratteristica dell’Isola che tutti si sono prodigati nel ricordare: la grandissima varietà di contesti, panorami e ambienti, una coesistenza unica di mari, monti, spiagge e colline che invita a scoprire un paesaggio davvero stupendo.
Sono stato colpito da diverse cose, ma soprattutto ho provato a pormi come osservatore tanto delle opportunità di marketing che un’attività come questa genera quanto delle dinamiche che emergono durante e dopo questi eventi. Sono certo che Robi (ma anche “guru” assoluti della comunicazione digitale del turismo come Roberta Milano) apprezzeranno l’onestà nel consigliare, preferendola ad un’eventuale “reverenza” che non renderebbe giustizia a tutto quello che ogni giorno sosteniamo qui e nelle varie giornate di diffusione di cultura per un nuovo marketing ove siamo impegnati:
- It’s a people affair: è innegabile, senza un invito ufficiale e alcune facilitazioni logistiche, non avremmo potuto partecipare. La dimensione di ospitalità è quindi necessaria per organizzare giornate come quelle vissute. La cosa che mi ha però fatto specie è che il nostro ruolo è stato compreso in pieno: il comune ci ha messo a disposizione la disponibilità delle persone del luogo e dei componenti la giunta, da noi inondati di domande “anche scomode”. Ci hanno fornito un contenuto umano, fotografico, esperienziale, e ci hanno permesso di raccontare una storia. Si può dire molto sulla marchettizzazione dei blog, la disintermediazione degli stessi (minimarketing) etc.. La realtà è che se una persona decide di spendersi su un progetto di blogging ha prima di tutto qualcosa da dire, ed è per questo incline alla relazione, alla chiacchierata e al racconto anche e soprattutto off line, questo incontro è stato prima di tutto un modo per parlare, poi il nostro essere digital addicted ci ha permesso di twittare, fotografare e pinnare (work in progress) e scrivere, ma senza la prima parte fondamentale di contatto umano non avremmo potuto fare nulla. Quello dei blogger “marchettoni” è quindi un falso problema? Si e no, dipende dall’organizzazione, e dai blogger. Ma soprattutto ruota tutto intorno alla domanda: conta di più l’esperienza che il blogger vive o la notte gratis e la cena fuori che “porta a casa”? E per chi organizza contano di più “una serp e quattro link in croce” o il parere di persone che da anni osservano queste dinamiche? Ha ragione poi Gianluca quando dice che, prima o poi, questa esperienza sarà vista anche in chi non coltiva un presidio come un blog, ma magari semplicemente racconta sui vari social network le proprie esperienze (anche se leggendo l’articolo di Francesca siamo più vicini a un reportage giornalistico che ad un blog post, brava!!!).
- La consapevolezza, prima della perfezione: una frase mi è rimasta impressa, più di tutte. “Siamo brutti, ma ci siamo”, a dirla è stato l’assessore al turismo del comune di Campo nell’Elba, a proposito della presenza digitale e dei progetti in corso. Credo che la consapevolezza sia la cosa più importante per cominciare un percorso di digital marketing territoriale. Quello che in questo momento manca a molte realtà non è il prodotto (il territorio) e probabilmente neanche la comunicazione, gli eventi, i singoli siti web delle strutture ricettive (ottimi il soggiorno all’Hotel Riva Del Sole cosi come il pranzo all’Hotel Select e la cena Da Gianni). Quello che manca è l’amalgama, la coesione, il gruppo. Da esterno, da uomo del continente, apprezzo “l’Elba”, non riesco a distinguere le specificità dei singoli comuni, che pur ho percepito esistere. Chi si dirige alle Canarie sa che Tenerife è “pensata” per il divertimento, Lanzarote per il relax e Fuerteventura per il mare e per il surf. Non so se esistono queste particolarità all’isola d’Elba, di certo pensare percorsi, vie e “segmentazioni territoriali” sarebbe interessante, ma al tempo stesso sarà fondamentale comunicare un’immagine unica dell’isola verso l’esterno, per poi farne scoprire le singole perle. La consapevolezza di poter fare molto è però il motore necessario, gli strumenti si trovano, gli editor anche, le strategie si completano. La volontà di farlo è l’unica condizione necessaria.
- Condividere esperienze, per ritrovare energia: lavorando con lo sguardo, dall’Elba si scorge Pianosa. Un luogo “celebre”, talmente celebre che mi sono soffermato più volte sulle suggestioni che regala e su un altro parallelo eccellente, quello con Alcatraz. Anche in questo caso gli americani sono stati in grado di creare una storia su un luogo, noi fatichiamo a rendere risorsa quello che senza dubbio è un luogo che affascina e fa sognare, non solo per la presenza di cimeli e documenti della storia italiana, ma anche per “un mare che si vedeva da queste parti centinaia di anni fa e una storia scolpita nella terra”. Un patrimonio quasi in disuso, l’ennesimo, le cui potenzialità appaiono immense.
E’ stato “solo” un Social Media Team? Senza dubbio no, è stata l’occasione per scoprire un luogo che ha messo in mostra la propria forza “di prodotto” e parziale debolezza “di comunicazione” ma anche tanta energia, tanta voglia di emergere e, con orgoglio, alcune eccellenze, come il beach club di proprietà rodigina che ha portato una ventata di entertainment in un luogo che viene già di suo definito “fantastico e vivissimo” nei periodi di massima affluenza. E’ stato utile discutere con gli albergatori di tripadvisor, booking e della reputazione, e capire quanto contino oggi i Social Media, ma anche quanto grande sia la necessità di strutturare un progetto comune di gestione di questi presidi, lavorando in gruppo per un progetto in cui vincerebbero tutti, e Robi Veltroni in questo non sembra l’unico visionario, la squadra elbana è pronta e compatta e da parte nostra il supporto è e sarà totale a qualsiasi iniziativa che voglia mettere in risalto il territorio e, al tempo stesso, favorire la comprensione delle strategie comunicative utili a raccontarlo. Forse la regola per un buon Social Media Team è di non “assumere” un Social Media Team di professione, lasciando i blogger liberi di raccontare. È un tema che ci interessa molto, staremo a vedere.
Un ultimo grazie speciale al titolare dell’Aviotel e ai ragazzi di 100days che ci hanno trasportato con pazienza nei 3 giorni di tour, spero di rivedervi presto!