Si parla da tempo di social media marketing con l’inevitabile “effetto moda” che queste situazioni comportano, ci sono però degli step che indicano la maturità di applicazioni o settori ed il fatto che le attività di social networking siano oggi la prima voce nell’utilizzo di internet è di certo un dato forte. Il fatto poi che lo scettro sia stato perso dal settore della pornografia (storicamente fortissimo) è ulteriormente emblematico.Il video che proponiamo è di sicuro effetto, i tanti dati portati a sostegno della tesi che il social networking sia la più grande rivoluzione dopo quella industriale sono interessanti ma mi colpiscono due concetti che facilmente si evincono:
- penetrazione: il social networking non presidia una particolare sfera della nostra vita (il divertimento, il lavoro, la mobilità) ma muove ed influenza ogni ambito di interazione umana, e lo fa a livello intimo e sociale. La rete porta all’incontro virtuale che sfocia poi in amore reale (1 coppia su 8 negli stati uniti), il lavoro è assolutamente ribaltato da quando esistono questi contesti cosi come il divertimento e soprattutto l’infrastruttura personale ed il modo in cui facciamo le cose, si pensi ad esempio al fatto che la messaggistica “a bacheca” di facebook ha soppiantato in molti casi la mail e modifica anche il modo di comunicare da “ti busso alla porta per consegnarti un messaggio (mail) a ti faccio trovare un messaggio sulla porta, aprila e controlla chi vuole comunicare con te”. Non è più tempo di virtualizzare la cassetta delle lettere è tempo di costruire una presenza in rete molto simile ad un alter ego che abbiamo il dovere di aggiornare e rendere vivo perché oggi molti contesti di relazione si spostano proprio la, e non sono solo i 18enni a storcere il naso se l’amico non è su facebook, come a dire “se non è li dove lo trovo? Ma è davvero vivo?”
- dirompenza: il secondo dato forte sono i tempi in cui il fenomeno ha preso piede, assolutamente dirompente, la cosa però sorprende fino ad un certo punto chi per anni ha guardato con favore allo studio di viralità e buzz chiedendosi quando sarebbe venuto il momento in cui quei grandi megafoni ed amplificatori di cui avevamo provato l’esistenza sarebbero stati usati da una massa rumorosa che avrebbe fatto molto rumore. E’ indiscutibilmente successo.
Mi sono impegnato a non usare la parola brand fino alla fine del post perché in rete si possono trovare molte risorse su questo tema, è palese che le imprese si inseriscono oggi in un contesto diverso che non consiste più nella corsa sfrenata all’utilizzo di quanti più strumenti possibile (i motori di ricerca, i social network, le mappe, il sito, il blog) ma si sostanzia in una mash up economy che vede l’impresa impegnata a progettare una presenza on line fatta di utilizzo attivo di strumenti e presidio passivo di luoghi, la conversazione va incentivata e proposta ma anche monitorata ed il crm sarà sempre più impegnato a rispondere, sembra che la vera sfida cominci oggi..