Prima di chiederci se il download per uso personale è reato o meno e se il word of mouth negativo è più o meno dannoso per questa o quella azienda dobbiamo farci un’altra domanda: perchè la gente sembra infischiarsene di leggi e convenzioni? La fuori c’è davvero il caos?
Io (e non solo io) credo di no. Il discorso non è poi cosi nuovo, oggi lamentarsi costa pochissimo, se io volessi dire a tutti che ho ricevuto l’ennesima telefonata da Telecom pur avendo chiesto la rimozione dagli elenchi del 187 potrei farlo senza attaccare un francobollo ad una busta o farmi intervistare in televisione, basterebbe questo blog. Cosi come se io volessi parlare bene di kenwood che finalmente mi ha mandato la maglietta, ha investito su di me e ora merita la menzione.
Ma dire, oggi, è troppo poco. Bisogna fare, e qualcuno sta facendo. Vladi Finotto su firstdraft ci parla del caso Sellband, innovativo esperimento di venture capitalist nel mondo musicale; apprendo oggi che sta per sbarcare in Italia un portale chiamato Zopa che già spopola in UK, qui la gente può chiedere o prestare denaro in maniera p2p, senza intermediari istituzionali o bancari, con un tasso di interesse variabile e il bello è che non ci sono praticamente frodi o disguidi visto che il prestito è erogato attingendo ai fondi di molti prestatori in modo da minimizzare il rischio, davvero irrisorio. Ultimamente per informarmi leggo oknotizie e mi rilasso guardando un video su YouTube, dopo aver capito quale potrebbe essere il regalo di compleanno per la mia ragazza sul blog di Giuly.
Chiamiamolo 2.0, user generated, mondo che cambia, il dato di fatto è che una miriade di persone ha ora gli strumenti per farsi sentire, bypassare la banca e l’assicurazione, fregarsene delle regole perchè il sentimento popolare ha deciso che è giusto cosi. Potrebbe essere necessario, forse per la prima volta, rivedere le regole del gioco. Le imprese non possono non tener conto di quanto sta succedendo, e cosi gli operatori istituzionali. I concetti di marketing liquido (imperdibili in tema le slide di Maurizio Goetz) e flessibilità vanno di pari passo, una flessibilità che è però richiesta ad organismi abituati alle procedure e poco avezzi a reinventarsi di contiuo, mi viene in mente quel gioco con x persone e x-1 sedie, e quello che al termine della musica non ha una sedia se ne va, game over. La nuova sfida è oggi capire le persone, lavorare in relazione con il terminale della nostra azione e trarre vantaggi dai vantaggi dell’utente, non dall’utente in sè. Non amo la politica che in questo blog è particolarmente bandita, mi sembra però che più di qualcuno stia per scendere dal trono e la frase più ad effetto che ho sentito è quella di una giornalaia padovana in proposito di liberalizzazioni: “I supermercati vendono i giornali? Vorrà dire che gli edicolanti venderanno i panini”).
Cosa può fare una banca di fronte a Zopa? Riproporsi come garante della transazione sicura?
Come deve reagire il corriere della sera ad oknotizie? Prendere le tre migliori ogni giorno e segnalarle?
Credo sia necessario superare la paura e anticipare le mosse, in questo gioco la poltrona scotta, e non è valido portarsi la sedia da casa.
Qualche elemento su cui ragionare è a mio avviso legato alla scintilla che fa scattare l’aggregazione e l’esplosione di questi fenomeni nonchè alla comprensione del rifiuto sempre più marcato dei modelli imposti
Giorgio Soffiato