Un paio di anni fa collezionai tra i preferiti una serie di articoli su blog e piattaforme varie che indicavano siti dai quali scaricare immagini free, libere da vincoli (tipo diritti d’autore) per creare post su Facebook, inserire immagini in evidenza per i blog-post o semplicemente creare elaborazioni grafiche per la mia content curation.
Notai subito Pixabay, per la semplicità dell’interfaccia (che tra l’altro è migliorata ancora, proprio in questi giorni è cambiata di nuovo) e perché molto semplice da usare (puoi scegliere la risoluzione e la grandezza delle immagini e sono tutte Creative Commons 0).
Non immaginavo che nel tempo diventasse la mia primaria fonte di immagini open-source! Nel tempo la qualità dei contenuti si è innalzata. L’appeal delle fotografie è più elegante e sofisticato. Inoltre ora vi troviamo anche vettoriali, video di alta qualità, pronti da scaricare.
La mission è proprio quella di creare una sorgente collettiva di materiale di qualità ad alta risoluzione per gli operatori del settore, completamente libera da vincoli, limitazioni d’uso o obbligo di citazione dell’autore.
Cosa significa Creative Commons Zero?
Uno dei “pillar” su cui si basa Pixabay è proprio la licenza Creative Commons Zero, ovvero nessun diritto d’autore. L’immagine è considerata una donazione al pubblico dominio. Sul sito di Creative Commons Corporation si legge:
“La persona che ha associato un’opera con questo atto ha dedicato l’opera al pubblico dominio attraverso la rinuncia a tutti i suoi diritti sull’opera in tutto il mondo come previsti dalle leggi sul diritto d’autore, inclusi tutti i diritti connessi al diritto d’autore o affini, nella misura consentita dalla legge.
Puoi copiare, modificare, distribuire ed utilizzare l’opera, anche per fini commerciali, senza chiedere alcun permesso”.
Capirete che questa libertà su cui gioca la mission di Pixabay è una sicurezza che piace ai creatori di contenuti, rendendolo risorsa interessante e parecchio utilizzata.
Uno sguardo da contributore
Circa un mese fa, proprio perché avevo intuito una dimensione più ludica e comunitaria di questa piattaforma, ho deciso di registrarmi come contributore e caricare alcune foto che ritenevo della giusta caratura.
Ora mi rendo conto del grande, grandissimo utilizzo da parte degli utenti di Pixabay: con sole 53 foto caricate, ho collezionato ben 428 downloads in un mese (l’immagine di apertura del post è la mia foto più scaricata). A questo punto mi piace notificare un tratto distintivo di Pixabay: è la community che approva le immagini degli utenti, stabilendo col suo giudizio personale se sono rispettati i canoni di qualità e di originalità (qui le linee guida).
Il senso “comunitario” che ne deriva sono i “grazie” , “prego” , “meraviglioso” che i fotografi di Pixabay si scambiano nei commenti dei loro contributi. Certo questo succede anche in altri siti con User Generated Content, ma le tipologie di copyright applicate alle immagini lasciano un senso di sottile autocelebrazione che non esiste in Pixabay. La sensazione di costruire qualcosa insieme che si allontana dall’ “ego” della bravura o della riservatezza dei diritti, rende Pixabay una piattaforma fresca ed emozionata.
Accanto i commenti e alle informazioni sulla strumentazione tecnica utilizzata dal fotografo di turno, c’è la possibilità di “donare” un caffè al fotografo (al momento è possibile solo con Paypal). Altra fonte di entrate è la presenza di immagini Shutterstock proposte in un widget accanto alla foto del fotografo. Sulle FAQ si legge che
“Le immagini sponsorizzate vengono visualizzate sia per finanziare Pixabay sia per fornire una scelta di foto professionali. Tali immagini sono distinte dal logo Shutterstock”.
Sinceramente con il salto di qualità fatto già da qualche mese, spesso le immagini professionali non si distinguono tanto da quelle in Creative Commons Zero.
L’intervista a Simon e Mark, fondatori e CEO di Pixabay
La dimensione ancora molto personale e “gentile” di Pixabay mi ha permesso di avere un’intervista ai padri fondatori in poco tempo, che ben riassume quanto detto finora.
Ecco cosa mi hanno raccontato Hans Braxmeier, Founder, e CEO e Simon Steinberger, Co-Founder, e CEO di Pixabay.
Come è nato Pixabay?
Siamo partiti, prima di Pixabay, con un altro sito web chiamato Pagewizz.com (o, in inglese, Wizzley.com). Su queste piattaforme gli autori possono scrivere articoli su qualsiasi argomento. Naturalmente essi possono essere integrati con immagini, video, mappe e altri contenuti mutimediali, e un sacco di autori, per arricchire i loro articoli, estrapolavano immagini da Google violando un sacco di regole di copyright. Questa è stata la leva per creare un database di immagini CC0 puro.
Che mission ha Pixabay?
La mission di Pixabay è quella di fornire le migliori foto in alta qualità nel mondo di internet – e il tutto gratuitamente! 🙂 -. Ci piace l’idea di una piattaforma Creative Commons come Wikipedia e altre pagine libere da vincoli legali. Mentre Pixabay cresce siamo felici di collaborare con il nostro fotografo (membro della community ) di turno e siamo orgogliosi della nostra comunità creativa in rapida crescita.
Quante foto e quanti utenti?
Mentre sto rispondendo noi e i nostri fotografi abbiamo caricato più di mezzo milione di immagini. Pixabay ora ha più di un milione e mezzo di utenti.
Perché la community di Pixabay è speciale?
Cerchiamo di essere molto gentili e di rispondere ad ogni domanda nel più breve tempo possibile. Il nostro obiettivo principale è quello di creare un’atmosfera unica e accogliente e aiutare i nostri fotografi ovunque sia possibile. Il miglior beneficio alla piattaforma viene da utenti felici. Alcuni di loro ci inviano il proprio lavoro come calendario o altre elaborazioni. Ciò ci fa davvero piacere.
Che dire al riguardo della Licenza Creative Commons e perché su Pixabay?
Il grande vantaggio di Pixabay è, che la piattaforma offre solo immagini CC0. Così la gente non deve cercare la nostra banca dati delle immagini per capire diversi modalità di utilizzo o di licenza.
L’obiettivo principale di Pixabay non è di fare un sacco di soldi. L’obiettivo è quello di restituire qualcosa ai nostri utenti, che non hanno solo l’obiettivo “denaro” nei loro occhi. Perintenderci, mi piace il modello “Wikipedia” e altri siti che dispensano materiale libero.
In Germania abbiamo alcuni avvocati che sono specializzati sulle dispute legate all’utilizzo sbagliato di immagini. Praticamente vogliono solo fare un sacco di soldi sugli errori, un’ idea di business idea errata, a mio parere. Se glielo permettono di fare, loro lo fanno.
Ma, in questo caso, Pixabay tira il tappeto sotto i piedi di questi avvocati! 😉
Che dire, a me piace questa sorta di donazione comunitaria di contenuti che aiutano tutti.
Anzi, credo proprio che sia scritto in questo tipo di progetti il DNA di un futuro prossimo, basato sulla condivisione vera delle risorse, che forse, un pochino, è già qui tra noi.