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La gamification nel Social Media Marketing B2B

Per il momento temporale in cui ci troviamo oggi, i social media non sono più una novità, e gli utenti che si iscrivono o che utilizzano oggi queste piattaforme faticano a partecipare attivamente. Per questo stiamo passando dalla fase in cui ci si concentrava principalmente sul numero di utenti iscritti alla piattaforma, alla fase in cui una delle cose più importanti è il tasso di interazione all’interno dei social.

Il vero punto di riferimento è l’engagement

Il dato veramente importante, sembra infatti non essere tanto la quantità di tempo che si spende su ogni social network, ma come lo si spende. È proprio per questi motivi che i diversi social continuano a cambiare molto frequentemente l’algoritmo che gestisce le news nel feed. In questo modo (parliamo di Facebook), si noteranno maggiormente nel feed dei contenuti con cui gli utenti possono avere più facilmente un interazione.

Ad aumentare il tasso di interazione, e un conseguente maggiore utilizzo del social, ci ha pensato Instagram con l’introduzione delle Instagram Stories e la gamification nella moltitudine di sticker presenti nella piattaforma. Questo nuovo formato di Instagram ha veramente rivoluzionato la modalità di interazione degli utenti sui social network. Grazie a questa scelta da parte di Instagram, lo stesso social network è diventato il social più utilizzato dai giovani e quello con il maggior tasso di crescita.

La gamification nel Social Media Marketing B2B

Per questo entra in gioco, nelle diverse tecniche di comunicazione di social media marketing nel B2B, la Gamification. Si tratta di un termine che sta guadagnando sempre più popolarità negli ultimi anni e che si riferisce proprio al “gioco” senza altri scopi particolari. Ovviamente non si tratta solo di questo, in quanto l’azienda trae vantaggio dall’interazione concessa dai social media, trasmettendo allo stesso tempo messaggi di vario tipo, a seconda delle esigenze di comunicazione.

In questo esempio seguente di Ricola, si può notare come al centro di questa tecnica ci va sempre l’utente e la sua interazione con il post, che può portare ad esempio un miglioramento della gestione dei clienti, una maggiore fidelizzazione con il brand, o un miglioramento delle performance complessive da parte di partner o dei dipendenti.

Alla gente piace giocare

Quello che interessa alla gente oggi è passare del tempo divertendosi, e i social sono uno degli strumenti che soddisfa nel modo più semplice possibile questa loro richiesta. Uno degli esempi più noti, come ci suggerisce Ninja Marketing in un articolo, è Nike+: un’app che ti invita a fare sport e a metterti in forma mentre si gioca. Lo stesso principio l’ha adottato anche la conosciutissima app Runtastic; unire i social network al gioco è diventata la loro ricetta vincente.

Ovviamente per poter fare della buona gamification in un contesto di social media marketing nel B2B è importante avere alla base un prodotto o un servizio solido, e di essere circondati da professionisti anche nel svolgere questo tipo di attività, in quanto il rischio di commettere degli epic fail è molto alto. Giocate, ma con prudenza.  

 
 
AUTORE

Nicola Ercolini

Affascinato da anni dal mondo della grafica tanto da rimanere ore in doccia perdendosi a guardare le etichette dei bagnoschiuma e le copertine dei cd musicali. Da sempre amante della scrittura e della comunicazione, della musica e dei viaggi in macchina.
 
 

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