Si dice che “local” sia la parola chiave del marketing del presente-futuro. Ebbene, voglio condividere con voi un esempio pratico, numeri veri, legati alla mia esperienza professionale, e fornirvi un case-study. Esso testimonia, in chiave “local”, come Maps e Google+ (in questo caso leggo i dati della pagina aziendale dell’ hotel per cui lavoro) stiano lavorando insieme egregiamente proprio in questa direzione. Ecco qualche risultato di questa loro “collaborazione”.
LA RICERCA SU MOBILE DI UN HOTEL
Provate a cercar un hotel da telefonino su Google: con la richiesta “hotel Cattolica” dopo le stringhe sponsorizzate e (a volte) Tripadvisor ciò che compare prima sono schede e dati degli hotel di Google Hotel Finder. Se poi cercate l’hotel per nome, ciò che compare prima del sito ufficiale e i vari canali come Booking.com, è proprio la pagina aziendale di Google Plus (per chi ce l’ha, altrimenti c’è la scheda di Google Hotel Finder). Tutto ciò agevola il contatto diretto, il “chiama” è lì a portata di mano, come le foto, le recensioni. Poi c’è il link per richiedere le indicazioni stradali e quello col sito ufficiale. Niente di più comodo per chiamare e raggiungere l’hotel. Segue poi la classica serp (search engine result page).
I NUMERI (CHE SORPRESA!)
Andiamo a vedere come questa priorità che Google dà a Google Plus (e in generale ai tutti i suoi tools come Hotel Finder o Maps) su dispositivi mobili agisce nelle ricerche quotidiane.
Subito qualche numero della pagina aziendale di G+: nella sezione statistiche (gli “insights” di G+ per intenderci) leggo oggi che, negli ultimi trenta giorni, la pagina business dell’hotel per cui lavoro compare nelle ricerche più di trentamila volte al mese, e che sono quasi cinquecento le interazioni tra Maps e il profilo business di Google+ (veicolando sul sito ufficiale circa 400 visite).
Per correttezza specifico cosa si intende per “comparire nelle ricerche”, riportando esattamente il testo dalla guida ufficiale del social network: sono 30.122 (nel mio caso) il numero di volte in cui “in un mese la pagina e i post della tua attività sono stati visualizzati su Google+, nella ricerca, in Maps e Maps per cellulari”.
Con un menù a tendina vado nello specifico:
- Visualizzazione profilo pagina n. 520
- Visualizzazione post della pagina 0 (zero, devo proprio lavorarci su…)
- Visualizzazione di ricerche local 29mila602!
A riprova dell’efficacia di questa interazione, riporto altri dati interessantissimi: sono 498 le azioni “o click – riporto testo esatto – sulla pagina aziendale e i post dell’attività provenienti da Google+, dalla ricerca, da Maps e Maps per cellulari”, ripartiti in:
- Nuovi follower n. 2
- Nuovi +1 n. 1
- Condivisioni 0 (Zero)
- Nuovi Commenti 0 (Zero)
- Click per maggiori informazioni su Google Maps 306!
- Click sul sito web ufficiale della struttura in Maps 188!
Conclusioni: consiglio vivamente a chi vuole applicare strategie di social media marketing “locale” di affrettarsi a creare un profilo business per la propria azienda, sincronizzarla con il (ormai vecchio) Google Places (arriva una cartolina di verifica da Google) e farsela ulteriormente verificare (Big G spedisce un’altra cartolina) per procedere a compilarla con i contenuti.
Viste le occasioni così incredibilmente numerose, su Mobile, di visualizzazione delle schede hotel e dei profili Google+, presentando una struttura alberghiera con una pagina aziendale di Google+ (bella, ricca, definita, magari con il Google Street View Tour) piuttosto che la scheda semplice di Hotel Finder si parte subito avvantaggiati e si aumenta l’appeal dell’hotel.
Chi si sarebbe mai aspettato che il social un po’ snobbato, poco conosciuto e usato fosse così fondamentale in campo mobile?
C’è ancora chi lo considera una copia di Facebook e chi dice che non ha nulla da dire di nuovo, ma non è così per le ricerche da cellulare e da tablet. Sta solo agendo per vie trasverse rispetto alle dinamiche social classiche e più conosciute.
A tal proposito cito un articolo di Charles Arthur sul blog di “The Guardian” che invito tutti a leggere per capire cosa è Google+. Qui si legge che Google+ non è un social network perché “il friending e il following sono solo conseguenze accidentali di quello che fa davvero, visto che si pone come una linea invisibile tra te e il web, guarda quello che stai facendo, lo registra, lo memorizza e lo tiene in riferimento per il futuro”.
Non so ancora quanto abbia influito di preciso, ma merito di questo bacino così ampio di visualizzazioni dell’hotel è sicuramente anche il Tour interno Google con tecnologia Street View (ben visibile nella pagina business G+) che ho fatto fare da fotografi certificati (lo potete vedere cliccando qui).
Credo di poter affermare che l’utilizzo in sincro di tutti gli strumenti Google possibili, arricchendoli di contenuti appropriati e di valore, piaccia veramente tanto all’indicizzazione organica e soprattutto da dispositivi mobili. Se poi è Google stesso che li spinge così “in alto” nelle ricerche da cellulare o tablet tutto diventa d’obbligo per una buona strategia di presenza so-lo-mo.
Siete d’accordo?
Fonte immagine: webmarketingaziendale.it