Digital PR is not public relation. O meglio, non solo.
Per molti, un’espressione potrebbe essere utilizzata semplicemente come sinonimo dell’altra, ma in realtà la professione del digital PR nasconde diversi altri aspetti.
Per essere più chiari, certamente il digital PR discende da ciò che tradizionalmente viene chiamato “pubbliche relazioni”, ma ne costituisce allo stesso tempo un’evoluzione, un nuovo modo di intendere i rapporti che un’azienda instaura con altre aziende o con altre personalità importanti.
Ma partiamo da zero: che cosa significa pubbliche relazioni? Generalmente, nell’andare a definirle si fa riferimento a quella che è la definizione ufficiale: sostenere la reputazione della marca che comunica, contribuendo alla creazione di valore. Ora, questo vale anche nella realtà attuale: le aziende, i brand devono cercare di lavorare e di mantenere la propria reputazione in un’ambiente digitale in continua evoluzione, dove anche solo il più piccolo errore può scoppiare in una crisi più grande del previsto.
Il tutto ruota, quindi, attorno al tema della reputazione ed è proprio qui che entrano in gioco i digital PR, che consentono di mettere in evidenza un aspetto interessante della realtà aziendale, monitorandolo, gestendolo e cercando di migliorare la percezione che il pubblico ha dello stesso.
Ed è proprio il pubblico quello a cui il digital PR deve pensare in ogni momento, creando delle connessioni che potrebbero essere utili non solo per l’attività aziendale, ma anche per l’immagine che la stessa azienda potrebbe creare attorno a se stessa. Ascoltando, monitorando, rispondendo e stimolando il pubblico attraverso i principali canali di contatto che lo mettono in relazione con l’azienda, il digital PR è quindi in grado di migliorare la percezione della realtà di riferimento, facendola apparire più umana e più vicina alle persone a cui si rivolge.
Un aspetto, questo, da non trascurare: al giorno d’oggi infatti, soprattutto all’interno della realtà digitale in cui una compagnia opera, è di fondamentale importanza cercare di mantenere un certo atteggiamento e comportamento, che sia sì in linea con i principi e l’immagine aziendale, ma anche corretto nei confronti delle persone che a quella realtà hanno deciso di avvicinarsi. Proprio per questo, quindi, una figura professionale come questa è vitale per le aziende, per prevenire ed eventualmente gestire eventuali situazioni di crisi che potrebbero essere particolarmente gravi e dannose.
Ma che competenze deve avere un digital PR per essere in grado di gestire un elemento così importante come la reputazione aziendale? Naturalmente, prima di tutto, deve conoscere bene la rete, le sue dinamiche e i luoghi in cui creare interazioni: ciò non significa avere piena consapevolezza del funzionamento dei social network, seppure strumento fondamentale attraverso cui un’azienda può comunicare con il proprio pubblico. Anche il sito o il blog possono essere considerati altrettanto importanti, se affiancati a una corretta attività di content marketing in grado di stimolare la curiosità e la partecipazione delle persone vicine all’azienda.
Secondariamente, il digital PR deve possedere una certa capacità nel leggere e nel capire il sentiment delle conversazioni che si sviluppano online, per cercare di individuare eventuali piccoli focolai che, a lungo andare, potrebbero diventare pericolosi per la reputazione aziendale.
In terzo luogo, il digital PR deve saper individuare gli influencer del settore di appartenenza, stabilendo con loro delle relazioni finalizzate a creare una visibilità reciproca, tanto al brand quanto allo stesso influencer. In questo caso, non vanno presi in considerazione solo gli influencer già noti al pubblico, come può essere Chiara Ferragni per la moda, per esempio. Anzi, è opportuno adottare uno sguardo più ampio e cercare di avere chiare in mente quali possano essere le figure in grado di dare una mano, in questo senso, all’azienda. Non è da escludere, quindi, l’ingaggio degli utenti più attivi di una community legata alla compagnia; l’importante è comunque cercare di coinvolgere persone che davvero condividono i valori, l’immagine e la filosofia aziendale, che non siano quindi costretti a recitare una parte o a leggere un copione.
Come già accennato, per portare avanti tutto questo, i social non sono gli unici strumenti che possono essere sfruttati: diversi sono gli strumenti che le digital PR hanno a disposizione per dare una spinta all’azienda, portando a conoscenza delle persone giuste i contenuti che sono stati creati e che si vogliono diffondere. Tra tutti, soprattutto oggi, l’influencer marketing è appunto quello a cui le digital PR devono prestare più attenzione. Come abbiamo già detto, devono essere create delle relazioni profonde, reali, che siano quanto meno costruite possibili, relazioni che diano un valore aggiunto all’azienda, ma anche alle persone vicine a questa realtà.
Okay: queste quindi sono le competenze che, in linea di massima, un digital PR dovrebbe avere per portare avanti un’attività corretta e funzionale all’azienda. Il tutto con lo scopo di raggiungere alcuni principali obiettivi di business:
- brand awareness, aumentando quindi la notorietà e la visibilità del brand;
- brand reputation, consolidando la reputazione positiva della realtà aziendale;
- promuovere l’autorevolezza e la credibilità dell’azienda e del brand rappresentato;
- fare lead generation, attraendo nuovi contatti e quindi potenziali clienti;
- raccogliere i feedback intorno alla realtà aziendale, al prodotto o al servizio offerto, continuando a monitorare costantemente le conversazioni.
Pur essendo differenti l’uno dall’altro, questi obiettivi di business hanno un fil rouge che li accomuna: puntano al lungo periodo. Non stiamo parlando di qualcosa one shot, l’utilizzo di uno strumento per raggiungere un solo obiettivo e poi, una volta raggiunto, lasciato nel dimenticatoio. Si tratta di relazioni che devono essere costruite con le persone, di immagine e reputazione aziendale che devono perdurare nel tempo, che devono essere reali, concrete, vere agli occhi delle persone.
Non si tratta, dunque, di qualcosa che deve essere forzato per apparire belli e autentici: l’autenticità deve essere percepibile e percepita, condivisibile e condivisa. Il digital PR può sembrare un ruolo semplice da ricoprire e da gestire, ma si tratta di qualcuno che ci mette la faccia, di persone che si prendono sulle spalle la realtà di un’azienda e cercano in un modo o nell’altro di tenerla fuori dai guai, di farla apparire umana e di andare a colpire il profondo del suo pubblico di riferimento.
Se volete saperne di più e siete interessati a comprendere a fondo come funziona l’attività dei digital PR, rimanete connessi: nei prossimi mesi entreremo insieme nel dettaglio e analizzeremo come sfruttare o non sfruttare una figura professionale così importante per le aziende!