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7 statistiche da tenere a mente sul web marketing

Nei giorni scorsi ho partecipato anch’io, come moltissimi altri professionisti di questo settore, al Web Marketing Expo che si è svolto a Padova. E come le moltissime altre persone presenti, non ho potuto far altro che apprezzare il livello altissimo degli speech, cercando di trarne spunti concreti da applicare nel mio lavoro quotidiano.

Ma di post che parlano di questo, on line, ce ne sono già tanti.

Durante le due giornate di formazione mi sono resa conto di avere appuntato sul mio bloc notes più che altro tanti numeri che avevo trovato particolarmente significativi o curiosi, ciascuno per motivi diversi. Ecco quali ho annotato e perchè.

 

1) Un lead nel settore food su facebook costa il 60% in meno che su Google

È uno dei dati che ha condiviso Fabio Sutto parlando di Facebook Advertising per smentire chi consiglia sempre e comunque di investire budget su Google AdWords. Dalla sua esperienza, infatti, risulta che spesso Facebook Ads sia un canale più efficace per ottenere lead.
E se un lead nel settore food arriva a costare anche il 60% in meno rispetto ad AdWords, nel settore fashion costa il 25% in meno e nel settore travel il 15%.

 

2) Il 53% dei siti web ha font troppo piccoli per la fruizione mobile

Roberta Remigi di Google ha affrontato l’annosa questione “Mobile Friendly” nel corso del suo intervento, rendendo pubblici per la prima volta i dati ufficiali derivanti dall’analisi di tutti i siti web che hanno fatto il Mobile Friendly test dal suo rilascio ad oggi. Da queste analisi, infatti, emerge che il 53% dei siti italiani ha font troppo piccoli per essere correttamente visualizzati dagli smartphone, mentre il 34% non  ha ancora impostato la viewport.

 

3) L’attenzione di un utente mobile è di 3 secondi

Sempre Roberta Remigi ha reso noto un dato che personalmente mi ha fatto molto riflettere. Si stima che un utente che cerca su Google da mobile abbia una capacità di attenzione di 3 secondi, perché spesso cerca mentre è impegnato a fare altre cose, magari mentre cammina o mentre chatta. Sempre secondo i dati emersi dalle analisi compiute sul Mobile Friendly Test di Google, i siti internet italiani hanno un tempo di caricamento medio di 7 secondi. Questo vuol dire che i siti ci mettono in media 4 secondi in più a caricarsi rispetto al tempo che un utente è disposto a dedicare alla sua navigazione.

 

4) Yandex non è più il principale motore di ricerca in Russia

E chi poteva parlare di SEO per la Russia se non Markiyan Yurynets? Nel suo coloratissimo intervento che ha messo a confronto i due principali motori di ricerca del mercato russo, è emerso un dato interessantissimo relativo al fatto che Yandex è stato spodestato da Google come motore di ricerca più utilizzato. Questo è dovuto principalmente alla fruizione da smartphone, visto che Google è il motore di ricerca preimpostato sui cellulari android e che è comunque tra i più utilizzati anche da chi possiede smartphone con diversi sistemi operativi. E il fatto che Google e Yandex funzionino in modo spesso opposto, rende ancora più complicato il lavoro di posizionamento sui motori di ricerca in Russia.

 

5) Il 71% del traffico web passa da Google. Anche per il B2B

Spesso si pensa che intercettare il traffico di ricerca sia una sfida importantissima per attirare l’attenzione del consumatore, per fare in modo che trovi il nostro prodotto e che lo acquisti. Ma Miriam Bertoli, nel corso del suo intervento sul content marketing, ha fatto riflettere sul fatto che questo meccanismo è importantissimo anche nel mercato del B2B. Una buona content strategy, infatti, consente di intercettare un altissimo numero di utenti, anche se l’azienda non vende direttamente al consumatore. Se si interpretano bene i bisogni e le intenzioni di ricerca, infatti, utilizzando le giuste keyword è possibile intercettare traffico di utenti B2B potenzialmente interessati ad attivare relazioni commerciali. Quasi il 72% del traffico verso i siti web B2B, infatti, passa dalla ricerca su Google.

 

6) Entro la fine del 2015 ci saranno 3 miliardi di utenti on line

È uno dei dati più interessanti emersi dallo speech di Chiara Ferraris di Google AdSense. Secondo le sue analisi, infatti, entro la fine dell’anno ci saranno 3 miliardi di persone on line in tutto il mondo, il 21% delle quali sarà esclusivamente mobile. Pensare alla navigazione web come “desktop oriented” ormai, è quasi un suicidio. Chiunque sia stato al Web Marketing Expo ha capito chiaramente che il mobile non è più il futuro, ma un presente concreto di cui bisogna tenere assolutamente conto.

 

7) Il 45% degli utenti internet è in Asia

Gli asiatici, quindi, sono quasi la metà degli utilizzatori di internet al mondo. E questa è una grandissima opportunità per le aziende. Il problema che rende difficile sfruttare questa opportunità è che si tratta di mercati molto diversi da quelli a cui siamo abituati. Valentina Crosato ha spiegato che in Cina, ad esempio, i brand utilizzano moltissimo WeChat, mentre il Social Network che sta crescendo di più non è Instagram, come nel resto del mondo, ma Nice, sempre incentrato sulle immagini.

E con questi numeri in mano, siete ancora convinti di poter continuare a fare web marketing come lo facevate fino a ieri?

 
 
AUTORE

Ilaria Pierannunzio

Il contenuto il suo carro armato, i Social Media il suo cannone. È l'ultima a lasciare l'ufficio, trafelata tra call e approvazioni dell'ultimo secondo. Se siete suo cliente, non potete conoscere mezze misure. Bulldozer.
 
 

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