Snapchat è il social del momento: fuoco di paglia o trend destinato a durare nel tempo? Ai posteri l’ardua sentenza.
I numeri, tuttavia, parlano molto chiaro: qualche giorno fa, infatti, Snapchat ha raggiunto i 150 milioni di utenti giornalieri attivi sorpassando il gigante Twitter rimasto a 136 milioni di daily users.
Un risultato decisamente sorprendente se si pensa che Facebook ha impiegato ben 5 anni per raggiungere questi numeri e che ha fatto guadagnare a Snapchat un posto d’onore nell’olimpo dei social network più amati.
(Immagine via Techrunch)
L’app conta, ad oggi, più di 10 miliardi di video visti, il 60% di utenti impegnati costantemente nella produzione di nuovi contenuti e una sessione media di circa 25-30 minuti. Risultati da record che hanno fatto sì che Snapchat venisse quotato ben 20 miliardi di dollari nel mese di maggio: li vale davvero? Continuiamo ad analizzarne i numeri.
Prima di tutto è necessario contestualizzarne la crescita nel marcato di riferimento senza dimenticare il ruolo degli altri players. Steve Brotman, Managing Partner di Alpha Venture Partners in un’intervista rilasciata a CNBC ha dichiarato che:
“Snapchat’s growing faster than Facebook, it has about 40% of the engagement Facebook has, with about 10%-15% of its daily active user count. Today Facebook is worth $330 billion – is Snapchat 1/16 of Facebook, given those numbers? I’d say that if you’re growing at 100% a year, arguably it’s worth more.”
Indubbiamente la crescita di Snapchat è molto più rapida rispetto a quella degli altri social; molto positivi anche i dati riguardanti l’engagement vista la natura del social che non si presta ad uno uso passivo spingendo gli utenti ad interagire in più livelli.
Se Facebook e Twitter, infatti, permettono all’utente di scorrere passivamente il feed senza compiere alcuna azione, Snapchat, al contrario, richiede attenzione ed interazione ed è proprio questa la sua forza rispetto ai competitor.
A crescere non è solo la visualizzazione dei video (8 miliardi a febbraio vs. 10 miliardi a maggio) ma anche la messaggistica che, secondo Pew Research, rappresenta, attualmente, la forma dominante di comunicazione tra gli adolescenti.
La crescita si inserisce in quella più ampia tendenza che ha portato Facebook ad allocare risorse significative per i propri prodotti di messaggistica così da tenere il passo con la domanda degli utenti.
I giovanissimi preferiscono forme di comunicazione più immediate, non sono interessati alla condivisione e all’amplificazione del proprio pensiero sui social né alla “visibilità sociale”: la fruizione e il conseguente intrattenimento devono essere rapidi, veloci e non impegnativi.
Viene da sè che Snapchat sia perfetto a questo scopo e che il suo appeal tra i giovanissimi sia destinato a crescere.
Malgrado l’evidente successo del social sono molti a chiedersi come evolverà per sostenersi visto che, ad oggi, non genera alcun profitto.
Per diventare un business redditizio occorreranno tempo e notevoli investimenti nel suo sviluppo: ecco il motivo per il quale molti analisti di mercato non si trovano d’accordo con la recente valutazione di 20 miliardi di dollari e non lo vedono come una minaccia a Facebook. Zuckerberg ha creato, di fatto, una vera e propria macchina per fare soldi chiudendo il 2015 con 17.93 miliardi di fatturato.
Attualmente, Snapchat, sembra avere diverse potenzialità per monetizzare; Ads a pagamento tra i contenuti della sezione “Discover” (sembra, tra l’altro, che alcuni abbiano già pagato per il posizionamento in questa sezione), annunci tra le storie degli utenti, geo-filtri a pagamento ecc. Tutto ciò avrà, ovviamente, un impatto significativo nella User Experience ma, come abbiamo già visto per Facebook, il film può funzionare decisamente bene.
I numeri per il successo ci sono e le carte in regola per giocare una partita vincente anche: non ci resta che scoprire se Evan Spiegel, CEO a Co-founder di Snapchat, sarà in grado di trasformare la grande attenzione che ruota attorno all’app in un reale valore economico.