Il Real Time Marketing è la capacità di un brand di intercettare, nella quotidianità, una situazione potenzialmente in grado di generare un forte engagement e di sfruttarla in modo da attirare l’attenzione della audience di riferimento favorendo così partecipazione, interesse e soprattutto il passaparola, fondamentale per creare viralità. Avevamo già parlato di Real Time Marketing qualche mese fa, ma ora vogliamo approfondire proponendo anche qualche case history.
Ognuno di noi, anche se inconsapevolmente, riceve ogni giorno una miriade di informazioni sui più svariati argomenti; tale flusso informativo è amplificato dall’uso di smartphone e, soprattutto, dei social.
È proprio sui social media che le notizie e le informazioni corrono in tempo reale ed è questo il terreno in cui avvengono interazioni, discussioni e si crea engagement.
Il Newsjacking, ovvero l’abilità di intercettare uno degli argomenti caldi del web e di riuscirlo a sfruttare ad hoc per aumentare la popolarità del proprio brand può essere una miniera d’oro per un’azienda.
Saper adattare un particolare evento o fenomeno ad una campagna di social media marketing facendo leva sull’attenzione e sul coinvolgimento emotivo delle persone in un determinato momento può portare, infatti, notevoli risultati in termini di brand awareness, brand reputation e soprattutto popularity.
Ecco i risultati emersi da un’indagine di Gollin Harris riguardante la predisposizione delle persone verso un brand prima e dopo una campagna di Real Time Marketing.
Come si può notare, il coinvolgimento generale della audience e le conversioni dopo una campagna di Real Time Marketing sono notevolmente superiori rispetto al periodo precedente, saperne sfruttare le potenzialità è quindi fondamentale.
Intercettare Bisogni
Magistrale l’esempio di Kleenex che individuò sui social diverse persone che lamentavano di essersi ammalate. L’idea geniale fu quella di inviare a 50 persone, selezionate tra quelle che lamentavano sintomi influenzali, un kit Kleenex con i migliori auguri di guarigione. In cambio il brand chiedeva solamente di postare una foto su Facebook del kit ricevuto in regalo: la sorpresa di vedersi recapitare a casa inaspettatamente un omaggio da Kleenex fu tale da portare tutti i 50 selezionati a pubblicare la foto. La campagna fu talmente apprezzata da generare, con solo 50 kit, ben 650,000 impressions e ben 1.800 interazioni.
Breaking News
Un esempio interessante di breaking news si è registrato in seguito alle dichiarazioni omofobe di Guido Barilla che, nel 2013, dichiarò che «non farebbe mai uno spot con una famiglia gay» perché la sua azienda è per «la famiglia tradizionale». Inutile dire che le reazioni dell’opinione pubblica furono immediate e Barilla si ritrovò al centro di un ciclone mediatico.
Tralasciando le implicazioni etiche, ciò che risulta interessante è la capacità avuta dai competitors di sfruttare l’episodio per farsi pubblicità.
La prima a farsi avanti è stata Althea, azienda parmense che si occupa di sughi pronti che passò al contrattaccò su Facebookfacendo il verso al celebre pay-off di Barilla.
A marciare sul caso Barilla anche Misura che su Twitter cinguettò di essere contro le intolleranze.
Customer Care
Real Time Marketing è anche saper sfruttare i canali social a propria disposizione per gestire situazioni di emergenza. A tal proposito, esemplare il caso Fastweb che gestì un lungo blackout a Milano attraverso Twitter.
Eventi
Il case study più famoso è quello di Oreo. Il brand, durante il Super Bowl approfittò del black out generale del 2013 per creare un tweet che ottenne migliaia di retweet e l’attenzione della stampa.
Prevedibilità
Protagonista in positivo di questo esempio è Barilla. Il noto brand approfittò, infatti, dei mondiali di calcio per creare una campagna di marketing. Ecco qualche esempio.
Eventi programmati
Fanno parte di questa categoria gli “specials” su Foursquare e l’integrazione nelle mappe di Waze per indicare ai guidatori la prossimità ad un punto vendita, come ha fatto Taco Bell.
Rientrano in questa categoria anche tecnologie avanzate come iBeacon o NFC utilizzate, ad esempio, da Macy’s per proporre, direttamente sullo smartphone, offerte personalizzate alle persone che si trovano in una certa area.
Infine i casi di predictive analytics in cui l’azienda, attraverso strumenti tecnologici all’avanguardia, riesce a prevedere i bisogni e i desideri del consumatore. Il re indiscusso in questo campo è Amazon che propone agli utenti diversi prodotti che potrebbero essere di loro interesse.