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Quanto è difficile fare social media marketing

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Sto affrontando per motivi professionali il social media marketing: osservo, studio e analizzo il tutto da un pò e proprio oggi, su segnalazione del preziosissimo contributor di questo blog (e neodottore) Stefano Guerra, mi sono imbattuto in questo articolo di “M di MS” sul blog managerdimestessa. L’oggetto del contendere è un evento per blogger by Danone organizzato da un’agenzia all’avanguardia nel settore del buzzmarketing e social media marketing. Infatti a supporto dell’evento è stata attivata, evidentemente, una campagna di seeding su blog e soprattutto forum (da brivido il dibattito tipo del forum qui riportato).

Le reazioni, qui quella di mammaincorriera, non sono state del tutto lusinghere, anzi.. La cosa che mi stupisce è che di certo l’agenzia che ha curato il tutto ha sbagliato toni e modi impostando come conferenza stampa un incontro che avrebbe dovuto essere informale e cercando “la conversione” (il fatto che gli invitati scrivessero poi un post sul loro blog) con troppa celerità o insistenza. Mi sorprende (in parte) però l’accanimento con cui alcuni blogger hanno attaccato l’iniziativa, mi sono fatto alcune idee in merito:

    il fatto di creare un evento “ad invito” tagliando fuori alcuni blogger “non a target” ha reso alcuni degli esclusi particolarmente nervosi, e visto che in rete le notizie corrono veloci questo si è sentito eccome..

    è necessario passare dalla palesata sincerità all’onestà, la sensazione che traspare dai post che ho letto è quella di essere in qualche modo vittime consapevoli di un meccanismo carota-bastone comunque non vantaggioso.

    bisogna essere pronti a tutto: dare in mano alla rete una bomba incontrollabile è un bel rischio, le cose possono andare bene o meno bene, l’unica cosa certa è che l’effetto virale si innescherà alla grande se le persone dovranno parlar male dell’azienda.

Quello del social media marketing è un problema totalmente strategico, sono convinto che le agenzie di comunicazione sarebbero ben felici di continuare a lavorare lungo una filiera in cui il mezzo (la tv, un cartellone pubblicitario) è limitato ma controllabile e unidirezionale, oggi invece dobbiamo abituarci alla reazione e si parla ai blogger perchè questi hanno in mano una audience di rilievo. Con questo non intendo screditare una pratica a mio avviso interessantissima che si riduce a “ti do qualcosa e in cambio se vuoi parla di me“, basta essere ben consci del fatto che il contesto conta più del prodotto, che le piccole cose sono fondamentali e che non c’è diretta correlazione tra il qualcosa donato e la probabilità che il blogger parli di te, ancor meno certezze ci sono sul come parlerà. Le aziende sono una grande opportunità per chi gestisce un blog, prevedo vacanze, prodotti e regalini, per evitare che questa pratica divenga però un boomerang è necessario un impianto strategico forte, fattore che in termini di costo porta una campagna di buzzmarketing a costare come una campagna stampa….

Immagine: estratto da supercazzola.it

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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