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Kapipal: quando la raccolta fondi passa dal social network

Dovete organizzare una “colletta” tra i vostri contatti per un regalo di compleanno, per realizzare una festa, un lungo viaggio, o, ma speriamo di no, delle spese mediche? Kapipal vi permette di farlo on line, grazie al sistema del Crowd Funding, che attraverso internet permette il finanziamento collettivo.

Un network fondato su onestà e fiducia reciproca: questo è il principio di Kapipal, la piattaforma di crowfunding italiana creata nel 2009 da Alberto Falossi, docente all’ Università di Pisa e consulente per l’utilizzo del web 2.0 e dei social media in ambito aziendale. La parola è una fusione tra le parole inglesi “Capital” (capitale) e Pal (amico). Quest’ ultima parola è doppiamente importante poiché il la raccolta fondi viene eseguita tramite PayPal, una garanzia di sicurezza per le transazioni via internet, oltre che per i vincoli di amicizia che intercorrono tra i componenti del network.

Ovviamente un “Capitale”, parola che evoca il filosofo tedesco Karl Marx non può fare a meno di un “Manifesto”, il manifesto di Kapipal, che illustra a dovere la piattaforma, riassumendone perfettamente i princìpi in cinque punti:

  1. I tuoi amici sono il tuo capitale
  2. I tuoi amici realizzano i tuoi sogni
  3. Il tuo capitale dipende dal tuo numero di amici
  4. Il tuo capitale dipende dalla tua fiducia
  5. Il tuo capitale aumenta con il passaparola

L’aspetto “personale” è ciò che maggiormente contraddistingue Kapipal, dato che gli appartenenti al network si conoscono personalmente, e quindi intercorre tra di loro maggiore fiducia reciproca. Mentre il crowdfunding solitamente è di supporto alle manifestazioni artistiche – cinema e musica indipendenti in primis- e alle tragedie umanitarie, o comunque a situazioni “pubbliche” (celebre il finanziamento “dal basso” della campagna elettorale di Barack Obama), la finalità di Kapipal è prevalentemente “privata”: può servire a raccogliere fondi per una lista nozze piuttosto che per un’operazione medica o l’avvio di un’attività in proprio. L’importante ovviamente è che sia legale! La conoscenza diretta e reciproca tra i componenti del social network è la garanzia contro raccolte fondi truffaldine o con finalità diverse da quelle dichiarate.

 
 
AUTORE

Alessandro Mantovan

 
 

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