Ottima platea e interessantissimo convegno quello organizzato ieri a Milano presso la camera di commercio che ha visto l’alternanza al tavolo di nomi importanti nel panorama del marketing innovativo in Italia. Qui la lista, cosi non facciamo torto a nessuno 🙂
Dall’esperienza porto a casa una sensazione di maturità del fenomeno e voglia di rendere strutturato un argomento di certo scivoloso, nel mio intervento che vedete riportato in testa a queste parole l’ho definito puntiforme. Bella soprattutto l’operatività che alcuni relatori hanno dato, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di applicazioni che sarà in futuro una delle killer app della baracca, oltre a questo i falsi miti svelati dalla guest star Luca Conti (qui la sua presentazione) ed alcune cose meno markettare ma interessantissime come l’aspetto legale hanno reso il tutto molto molto concreto.
Da parte mia ho giovato del triplice ruolo di consulente per grandi brand (IntargetWOMM), collaboratore di Venice International University (che ringrazio per la ricerca ed alcune slide) e osservatore locale (MarketingArena) per proporre un parallelo nell’approccio commerciale e in termini di dinamiche al marketing digitale nelle PMI e verso le grandi aziende, parallelo che riproporrò invertito venerdi al veneziacamp. Di certo quindi un periodo interessante per il marketing digitale italiano ed un nuovo grande argomento da sviluppare: tutto bello, ma come fare i soldi? Molto gustoso per chi studierà il tema il rapporto tra il contenitore (facebook, twitter) ed il fornitore di contenuti (l’utente), la co-opetition che si creerà (senza contenuti il contenitore muore ma senza contenitore chi fa contenuti arranca ed ha costi importanti per switchare a un nuovo contenitore) e la nascita di nuove figure di intermediazione (come gli aggregatori di utenti o i consulenti per le aziende), forzatamente non parassitarie, sarà da valutare attentamente per comprendere gli equilibri di potere in questo grande gioco che, gioco forza, coinvolge sempre più il denaro. Altro spunto di riflessione è legato alla possibilità per il social media marketing di influenzare il search marketing, ma al social search marketing dedicheremo un altro post.
Qualche impressione dai presenti?