Negli ultimi giorni abbiamo pubblicato su Marketing Arena una serie di post, in particolare uno, che potevano far presagire un “vedo nero” in fondo a social tunnel. È tutto vero, non ci rimangiamo nulla, ci sono però alcune attività che stanno crescendo in maniera molto gustosa che potrebbero dare nuova vita alla strategia social:
I dati: uno dei problemi principali dei contenuti social è che non solo sono autoreferenziali, ma spesso sono anche non interessanti. Perché su Twitter Vala Afshar è un mito? Perché ci permette ci accedere a dati che difficilmente scopriremmo da soli. Dovete essere per il vostro utente l’assistente che legge la rassegna stampa del mattino
La bellezza dei dati: recentemente sta esplodendo il tema della Data Visualization, noi ci abbiamo persino fatto un pillole di futuro! Bene guardatevi questo! Non pensate che la gente avrà più voglia di condividere un contenuto se presentato in maniera ludica, ma soprattutto utile? Le infografiche? Acqua passata! (anche se ci resta il dubbio di come questi elementi si comportano da mobile)
I podcast: avevate messo i podcast in soffitta? Niente di più sbagliato! Come pensate che Social Media Examiner abbia ottenuto 2000 retweet? Con un social podcast! Meno complesso dei video, più gestibile.. not bad!
Il magazine: L’essenza dei blog un tempo era quella di divenire “il giornale di un certo argomento”, ci stiamo un po’ perdendo questa connotazione per scadere ogni giorno nel rimpasto di notizie poco cercate e quindi “ce la suoniamo da soli”. Se pensiamo invece ad un video reportage, beh, forse le cose cambiano. Ed i numeri di YouTube sono spaventosi.
Il real time marketing: Stamattina abbiamo aperto Mashable, è tutto o quasi dedicato al Super Bowl! L’idea di seguire eventi e momenti verticali (declinate sempre per un tema o una industries, ad esempio lo storytelling o il food, o tutti e due!) può fare la differenza perché in prima battuta vi è un traino “di domanda” che è difficilmente reperibile altrove e soprattutto vi dimostrate “sul pezzo”. Attenzione però, il first mover vince.. se in questo momento Marketing Arena scrivesse un post sul Super Bowl e le sue ads.. beh probabilmente sarebbe in ritardo, quindi preparatevi a fare notte!
Il punto è molto semplice: i social sono un mezzo e non un fine. Esistono dei limiti strutturali (su Facebook se non si paga si viaggia sulla strada statale della visibilità, se si paga si va in autostrada) ma quello che fa la differenza è il contenuto di base (un po’ come se essendo virtuosi in statale, ogni tanto si vincesse un giro gratis in autostrada, grazie alla condivisione di un utente). Se avete qualcosa da dire, nonostante tutto la gente lo ascolterà.
Ah, ovviamente vi sentirete dire che tutto questo è incompatibile con la struttura di costo e budget allocato per la gestione dei social. Tutto vero, il tema però è questo: non è che state risparmiando quelli che non spendente non facendo un podcast, state buttando via quelli che investite mettendo biechi e freddi status testuali su Facebook