Gli interessati possono richiederlo on line, non mi soffermerò infatti su dati che potrebbero risultare sensibili e non divulgabili ma mi limiterò ad una panoramica sui risultati.
Il report parla della intercanalità ed in particolare delle ricerche sui motori trainate dal altri media, si scopre ad esempio che oltre la metà degli italiani approfondisce sul web qualcosa visto in tv o letto sul giornale, anche la radio e le affissioni trainano le ricerche, con dati però inferiori al 50%. Se la tv stimola allo stesso modo uomini e donne, è il gentil sesso a padroneggiare gli altri media accedendo ai motori a partire da tutto ciò che non è la tv.
Il rapporto evidenzia un interessante picco di ricerche in corrispondenza di una telepromozione, dato rilevante per chi intendesse destinare ad esempio la propria presenza “pay” sui motori in certe fasce orarie, inoltre le parole “spesso” e “sempre” in relazione alla consultazione del motore nel pre-acquisto ricorrono nella maggior parte dei casi.
Il report ci dice che 4 italiani on line su 5 hanno acquistato almeno una volta basandosi sui motori di ricerca, dato assolutamente rilevante per chi si occupa di marketing, anche se non sorprendente. La conclusione del rapporto invita non tanto a considerare il search engine marketing come leva chiave (già fatto), quanto piuttosto a ripensarne l’utilizzo, integrandolo in tutte le fasi della pianificazione di marketing, soprattutto a monte quando la diffusione delle informazioni non coincide con la pubblicità. Il search engine marketing è uno strumento atipico e particolare che permette di agire in maniera parallela a tutta la strategia di marketing configurandosi di volta in volta come leva tattica o strategica, principale o di supporto.
Chiedo: come utenti confermate la tendenza? Si può fare a meno dei motori di ricerca?
Fonte: Sems S.r.l – www.sems.it