Provando ad osservare con occhio distaccato il web marketing in Italia ci si rende conto della suddivisione in diverse aree che tale scienza va assumendo, mi sento di provare a schematizzare:
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Comunicazione e creatività
Visibilità (SEO + SEM)
Web Analytics
Branding e reputazione
Social media marketing
trasversalmente vanno citati quelli che potremmo chiamare “fattori di influenza” che inficiano pesantemente queste leve di marketing on line, sicuramente non possiamo dimenticare il marketing off line, il mobile e la multimedialità.
Analizzando il mercato e la presentazione ad una potenziale clientela dei vari servizi si nota pesantemente la differenza di approcci e risultati dei singoli ambiti operativi, in particolare mi sembra palese e lampante la grande differenza che corre tra la scienza della visibilità (SEO+SEM) e quella che in maniera quasi ossimorica potremmo definire la scienza delle persone (il social media marketing). Vedo in questi due ambiti una differenza anche concettuale: le premesse, le attività e la reportistica del SEO/SEM prevedono abilità tecniche e conoscenza profonda di regole e schemi, capacità consulenziali e di interpretazione, il social media marketing invece è molto più legato all’abilità di reinterpretare in maniera creativa la presentazione del prodotto o servizio o brand oggetto della campagna e spesso richiede uno sforzo molto importante anche al marketing off line (prova prodotto, evento dedicato, versione speciale) al fine di ottenere un supporto reale. Anche la misurazione dei risultati è tema complesso e già affrontato su questi schermi, le metriche del social media marketing sono ancora “una brutta bestia” soprattutto quando coinvolgono attività anche off line e sono difficilmente paragonabili con la matura e avanzata scienza dell’analisi CPC e CPM che permette anche ai meno esperti di rifugiarsi in quel graal chiamato traffico.
Cosa ci dicono queste considerazioni? Sicuramente che il web marketing va evolvendo e specializzando lungo direttrici diverse non per forza convergenti che anche i formatori istituzionali (leggi università) devono riuscire ad intercettare, non basta più oggettivamente un corso di web marketing o e business per trattare un tema cosi complesso, serve forse una laurea (magari specialistica) o almeno un percorso differenziale ad hoc, non è inoltre possibile pensare che la formazione di eccellenza su questi temi sia fatta solo da operativi che masticano ogni giorno queste cose, si perde per forza il quadro d’insieme che eleva tali tematiche ai piani della strategia aziendale (ove dovrebbero trovare legittimissimamente posto). Il consulente di web marketing “generico” quindi non basta più, è altresì necessario trovare in azienda un solido interlocutore per poter approfondire e sperimetare (si, sperimentare) iniziative che possono nel tempo garantire ottime soddisfazioni e che spesso (come nel caso del SMM) godono del vantaggio del first mover. Possibile ipotizzare una prima divisione tra web marketing “creativo” e web marketing “tecnico-analitico” magari sulla scia del binomio “marketing / comunicazione” troppo spesso erroneamente siamesizzato?