Il 20 aprile si è tenuto a Milano il WAS 2011, un evento che personalmente mi incuriosiva molto, tanto da attivare “sul filo di lana” una positiva partnership che ha portato MarketingArena a seguire l’evento come blog partner e soprattutto, onore al merito, Michela alla postazione di Tweet (scuse ufficiali per averla costretta ad un treno improponibile).
Molti degli eventi dedicati al web marketing si sviluppano ormai con una spada di damocle pendente: quella dell’autoreferenzialità. Devo dire che il WAS è stato piuttosto immune da questo rischio anche se ogni relatore imposta (forse giustamente) il proprio intervento puntando alla visibilità del brand che rappresenta, sono però usciti diversi spunti interessanti, che provo a riassumere senza citare i vari relatori ma focalizzandomi sul tema. Proviamo un approccio basato sugli attori:
- Agenzie: gli specialisti di analytics e tracking rivendicano con forza il proprio ruolo dando corpo a una segmentazione settoriale oggi ben definita che vede alcuni player completare una forte competenza in termini di piattaforme sviluppate negli anni, con altrettanta capacità di lettura e presentazione dei dati lato marketing. Gli specialisti quindi operano in autonomia mentre le agenzie di web marketing che sviluppano un approccio più olistico si appoggiano a piattaforme rodate, come quelle viste a Milano
- Aziende: il messaggio che arriva alle aziende è forte e chiaro, è inutile misurare se non riuscite ad interpretare i dati che estrapolate. Lo sforzo dei professionisti dell’analytics va proprio in questa direzione: tematiche come la brand reputation, l’ascolto dei social networks e il real time monitoring oggi incontrano una realtà multi device e iperconnessa. E’ questa la sfida principale per le aziende e per chi le supporta nel misurare ed interpretare, comprendere quello che quei dati vogliono dirci.
- Persone: quello che ho visto in più ambiti sottolineare è senza dubbio il valore delle persone. Dal peso dei blogger alla puntiformità e frenesia di navigazione dei singoli utenti, ciò che portiamo a casa è un mondo difficile da tracciare e di conseguenza la risposta di consulenti e strumenti di misurazione deve essere pronta e dinamica
Che dire? L’impressione è quella che non vedremo nel prossimo futuro un cambiamento radicale nell’analytics o negli strumenti. Io parlerei con più sicurezza di integrazione di varie realtà esistenti e di costruzione di dashboard che dovranno guardare sempre più all’usabilità e semplicità di utilizzo. Aumenta la mole di dati, aumentano le fonti, aumenta la necessità di capire in breve tempo dove sta andando la nostra organizzazione on line. Quelli che un tempo erano i “rif” oggi si chiamano qr code ed n altre tecnologie si affacciano in rete.
Un evento che a mio avviso è stato utile per misurare la temperatura di questo mondo complesso, orientare le scelte soprattutto dei professionisti chiamati a evangelizzare le imprese sull’importanza degli ingranaggi che stanno sotto il mondo patinato di social e new media marketing, e soprattutto si è rivelato interessante per capire dove stiamo andando e chi ci porterà verso l’analytics 2.0. Decisamente da ripetere