World Design Capital è una nomina che viene assegnata ogni due anni da Icisid (International Council of Societies of Industrial Design) ad una città del mondo che punti fortemente sul design come fattore di crescita economica, sociale e culturale. Quest’anno abbiamo l’onore che questa città sia Torino, storico fulcro dell’industria italiana.
La nomina del Icisid ha riconosciuto innanzitutto a Torino la volontà progettuale di rinnovare sé stessa attraverso un legame profondo con l’innovazione e la creatività, oltre a solide tradizioni e diffuse competenze nel campo del design.
Il Calendario delle attività di Torino 2008 World Design Capital si estende fino a dicembre 2008.
A ciascun mese della programmazione corrisponde un tema, un punto di vista particolare sul design, sull’architettura, sulla grafica. Evento clou dell’anno torinese del design sarà la mostra omonima, Flexibility (dal 28.06 al 12.10.2008). Altro appuntamento interessante International Design Casa (dal 6 al 16.11.2008), rassegna delle principali realtà del design internazionale.
Il designer Zygote, ha caratterizzato l’apertura dell’anno torinese del design attraverso un happening che con globi luminosi e interattivi in volo sulla piazza che, se colpiti, si accendevano, assumendo di volta in volta una tonalità diversa di verde, il colore scelto per il Torino 2008 World Design Capital. Perché proprio il verde? Oltre a essere il colore della ragione, rappresenta la zona dello spettro dove è più alta la capacità di percezione dell’occhio umano, il verde allude anche al “green design”, alla sostenibilità ambientale, un concetto che Torino ha voluto sposare per la sua candidatura.
Diventa importante sottolineare che non si tratta di un semplice esercizio di forma per “far parlare di sé”, Torino crede seriamente al design come chiave di trasformazione: da luogo della produzione al servizio della comunità nazionale a luogo di progettazione al servizio della comunità internazionale. Le eccellenze locali, su cui il design agisce in modo trasversale, possono in questo modo, creare un nuovo sistema economico più equilibrato e sostenibile.
La candidatura ai giochi Olimpici invernali nel 2006 ed il varo di un piano strategico per il riposizionamento internazionale della città di Torino hanno segnato il cambio di vocazione della città, dalla storica radice industriale ad una diversificata economia dei servizi per valorizzare ricerca ed innovazione in maniera permanente.
Il leit motive dell’iniziativa vuole essere la flessibilità, aspetto che deve diventare proprio delle città contemporanee investite da mutamenti continui e velocissimi (mescolanza di etnie, gusti, culture) e tutto deve diventare flessibile: le logiche produttive delle aziende, i flussi di merci, gli orari, il sistema di circolazione delle informazioni e il commercio costretto ad esplorare nuovi target e nuove associazioni. Il Word Design Capital vuole, quest’anno, premiare proprio la flessibilità e fare dello slogan: “LA FLESSIBILITA’ E’ IL METODO, IL DESIGN LO STRUMENTO” il riassunto della sua missione.
Mi sembra un ottimo punto di partenza per dimostrare una sensibilità nuova capace di guardare le cose in maniera più ampia. Il design, nella sua accezione più generale, può davvero trasformare Torino (e speriamo via via tutta l’Italia) in una fucina di stimoli, emozioni, sensibilità, risposte ai problemi. Che ne pensate?
Un’esperienza da estendere
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