HomeBlogNews ed eventiSiamo andati ad AGI Open.

Siamo andati ad AGI Open.

Racconto a punti in due lingue di un pomeriggio a Trieste. Preparatevi ad aprire molte tab di Chrome.

L’Alliance Graphique Internationale (AGI) riunisce i più importanti grafici del mondo. Fondato nel 1951 in un solo anno allarga il gruppo a 65 membri in tutta Europa. La missione di AGI è promuovere la progettazione grafica attraverso talk, pubblicazioni e attività didattiche.

I nuovi membri sono sottoposti a un rigoroso processo di selezione in cui devono dimostrare di essere «una persona influente e di spicco sia all’interno che all’esterno del proprio paese» – oltre all’eccellenza del loro lavoro di progettazione.

Giovedì pomeriggio (il 22 settembre), abbiamo partecipato al pomeriggio conclusivo del Congresso di Trieste, dove tra gli ospiti sul palco c’erano i più riconosciuti studi grafici di branding design: Studio Dumbar e Pentagram.

Cosa ci siamo portati a casa?

Ad introdurre il pomeriggio una Lucille Tenazas, fondatrice di Tenazas Design, studio che si dedica principalmente a progetti culturali e no-profit, ha moderato una tavola rotonda sulla rilevanza e longevità del design insieme ai naturali cambiamenti della società. Cosa possono fare gli educatori per rimanere rilevanti in una disciplina e pratica in continua evoluzione?

I think it’s important to hear and listen to what you are about, because the idea of authorship is important. Because if you are true to yourself, then you can take on the identity of other people, a client for example. – Lucille Tenazas

I principi guida per la realizzazione di grandi progetti

  • Pancakes
  • Pizza
  • Hamburger
  • Avocado
  • Eggs

Liza Enebeis, Partner and Creative Director di Studio Dumbar/DEPT®, apre con queste fortissime parole la sua presentazione dello studio più riconosciuto al mondo per il motion design. Dietro questo elenco in realtà prende forma la filosofia che li guida nell’ideazione e realizzazione di tutti i loro progetti.

The pancake mentality

“A pancake is determined by the quality of its ingredients and the size of the frying pan used. Likewise the quality of a design studio’s work is determined by the ability of its members.”

La qualità di ciò che viene realizzato nasce solo dall’unione di diversi ingredienti (competenze, creatività) e dal modo in cui si mescolano tra loro. Dobbiamo lavorare bene insieme!

The pizza test

“Tastes good at night and still tastes good in the morning. Do you still love your design the day after?”

Il design non è amore a prima vista, è prendere le distanze e capire se il risultato è realmente buono. Soprattutto quando i progetti sono particolarmente importanti e sentiamo sulle nostre spalle una grande responsabilità. Per Studio Dumbar è stato il lavoro per il North Sea Jazz Festival.

“Improvisation, in design and in jazz, it’s not to do or invent whatever you want. It’s actually taking on the acknowledgement of everything you had and build up on it.”

The Avocado approach

“You can’t tell if an avocado is ripe unless you squeeze it. Test all your ideas.”

Non puoi fidarti di ciò che ti viene indicato, devi provare provare provare le tue idee per vedere se possono diventare realtà. Fidarsi sì del proprio sesto senso, ma poitoccare con mano la propria idea per metterla alla prova.

Il progetto che racconta questo approccio è l’identità per D&AD Festival. Siamo sicuri di non poter trovare le parole giuste per raccontarvelo, lasciamo spazio alle immagini.

The Hamburger technique

“Bun – burger – bun. Compliment – Critic – Compliment”.

“Repeat:
Bun-Burger-Bun
Bun-Burger-Bun
Bun-Burger-Bun
Bun-Burger-Bun”

Così come nella costruzione di un hamburger si segue sempre lo stesso schema pane-burger-pane, anche quando si fanno revisioni del lavoro dei propri colleghi si deve sempre accompagnare ad una critica un complimento, per evitare di minare entusiasmo e dedizione.

The Egg consensus

“There are 100 ways to cook an egg. There’s no right one.”

Non c’è un modo giusto per fare le cose.

Basta creare.

Dulcis in fundo

La più rinomata designer dei tempi moderni Paula Scher ci ha mostrato tutti i lavori svolti durante la pandemia, evidenziando tutte le difficoltà riscontrate per chi lavora in questo settore e vive di manualità e gestualità.

“I felt like I had no communication with nobody”

“Zoom is structural and not gestural”

 
 
 
 

Vuoi scrivere per noi?

Contattaci per proporre un articolo o segnalarci un contenuto interessante.