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Quando l’evento diventa virtuale: il caso ibm

Ultimamente si dibatte molto sul futuro della comunicazione, tra scenari apocalittici che profilano la quasi assuefazione ai tradizionali media e la continua ricerca della creatività più estrema, le aziende e i professionisti cercano di carpire al meglio quei segnali deboli che potrebbero fare la differenza per le future strategie. Di sicuro ci sarà internet, sempre e comunque, e la strada verso la completa integrazione dei diversi mezzi passa anche attraverso la metabolizzazione del web come il “pane quotidiano”, quindi come mezzo utile e profittevole e non come un immenso oceano in cui perdersi.
Anche quando si parla di eventi, bisogna soffermarsi un attimo per capire la direzione che si vuole percorrere; di sicuro il trend è di assoluta crescita di questo strumento, sempre più pensato come versatile e poliedrico, adatto a traghettare la comunicazione verso il definitivo superamento della distinzione tra above e below the line. Ma anche in questo caso il futuro appare sempre più legato all’innovazione e alle nuove tecnologie.
A questo proposito vorrei citare il caso IBM: l’azienda sembra aver deciso di navigare a vele spiegate verso l’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’innovazione, e tali scelte si sono ovviamente percepite anche sull’utilizzo dei media per comunicarle.
Sam Palmisano, CEO di IBM, durante la presentazione del progetto “innovation jam” (un enorme incubatore di innovazione sotto forma di brainstorming online), era visibile in Cina (sede fisica dell’evento) e contemporaneamente su un’isola di Second Life (sede virtuale). L’isola virtuale è stata pensata e progettata proprio per ospitare i corporate meetings con i propri dipendenti, e sembra destinata a rimanere la sede privilegiata per conferenze e incontri di lavoro. Il branstorming online ha coinvolto, nel giro di 72 ore, più di 150000 avatar!
Anche in occasione del più recente “consumer electronic show” di Las Vegas, IBM ha voluto presentare alcune novità attraverso il canale virtuale: il risultato è stato di 22mila avatar-visitatori, spinti anche dal passaparola generato per l’occasione! Nel blog IBM dedicato allo sviluppo del proprio network, è possibile anche dare un’occhiata alle foto del “Christmas Party” organizzato ovviamente in secondlife…
D’altra parte l’azienda sembra avere le idee molto chiare: “E-business was a strategy for us, why not v-business?”
È evidente, a questo punto, che iniziative del genere sono destinate a segnare il futuro della comunicazione. Ma la cosa più importante è, a mio avviso, il tentativo (riuscito) di mettere a fuoco alcuni aspetti di fondamentale importanza:

– l’interazione. Infatti lo scambio di idee e la loro condivisione sono sempre più importanti nella nostra economia

– l’integrazione dei mezzi di comunicazione. Internet come abbiamo visto permette grandi cose. La capacità delle aziende di integrarlo con i tradizionali mezzi permette di raggiungere meglio il target.

– le nuove tecnologie e l’innovazione. Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza il costante impegno nello sviluppare nuove idee e sfruttare le nuove tecnologie.

– il bisogno di appartenenza. Che si parli di dipendenti IBM o di comunità di appassionati consumatori non fa molta differenza. Di certo il senso di appartenenza generato da un evento di quella portata ha sicuramente aiutato in fatto di comunicazione interna, ma in ogni caso il futuro degli eventi sembra sempre più orientato al coinvolgimento delle comunità, i veri centri di valore per il marketing.

Filippo Minelli per marketingarena

FONTI: http://www.usatoday.com/tech/products/2007-01-09-ibm-second-life_x.htm
www.punto-informatico.it

 
 
 
 

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