Il 2018 è arrivato con una ventata di novità per il mondo Facebook inc: dal cambio dell’algoritmo, che favorirà l’interazione tra le persone (e gli investimenti pubblicitari delle pagine) all’uscita di Whatsapp Business, che fa accedere ufficialmente i brand al marketing One2One.
Il colosso blu, con questi cambiamenti, sembrerebbe del tutto intenzionato a seguire quello che è il trend degli ultimi anni, che vedrebbe il declino dei social in favore degli spazi privati.
Già nel 2016, infatti, Zuckeberg aveva registrato un principio di declino nelle azioni degli utenti, che sembravano preferire la condivisione privata in luogo di quella pubblica.
Ma è veramente questo che cercano gli utenti?
Vediamo qualche numero
Ad oggi Whatsapp conta 1,5 Miliardi di utenti attivi al mese (MAU) e 60 miliardi di messaggi al giorno, seguono Facebook Messenger con 1,3 Miliardi, WeChat con oltre 980 milioni e Viber che da poco ha superato i 950M.
Ci aggiriamo quindi attorno a un totale di circa 4 Miliardi di utenti attivi al mese su queste app di messaging, contro i 3,3 Miliardi di users delle 4 maggiori piattaforme social (Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin).
Le maggiori app di messaggistica hanno quindi superato i social per numero di utenti attivi nel mese?
Parrebbe di sì; a confermarcelo la ricerca di Business Insider che ci segnala anche una maggior penetrazione nel pubblico più giovane (lasciandoci presumere, quindi, che il potenziale di crescita sarà alto).
A questo punto diventa emblematico il caso di Snapchat, piattaforma tipicamente frequentata da un’audience giovane, che nonostante l’introduzione di features come Discover e SnapMap, resta comunque un canale preferito per la comunicazione privata.
Dall’altro lato aziende come Facebook Inc, Twitter o Tencent stanno concentrando una grossa parte degli investimenti nella messaggistica; basti pensare all’altissimo livello di engagement e funzioni presenti su WeChat: dai pagamenti in-store, alle funzioni di appuntamento randomico; dal prestito di soldi tra utenti, al biglietto della metro e alle ormai prossime integrazioni di realtà aumentata.
Dovremmo spostarci in massa su WhatsApp Business, quindi?
Dipende.
A parte il fatto che senza una strategia non si dovrebbe andare da nessuna parte, in linea di massima direi che sta già accadendo da tempo.
Negli ultimi anni siamo stati spettatori di un naturale cambiamento: microimprese e pmi hanno introdotto naturalmente i canali di messaggistica per gestire i rapporti con i clienti del proprio business; ma ci sono anche brand che hanno già mosso i primi passi su whatsapp intrudendolo sia come canale di Customer Service – vedi l’esempio Yoox di settembre scorso – che di puro intrattenimento, un esempio ne è Smemoranda, che già dal 2015 ha introdotto il social engagement su Whastapp.
Scendendo più nel particolare, alcuni di noi hanno iniziato ad utilizzare Whatsapp come canale di comunicazione lavorativa, che in alcuni casi si sovrappone alle mail (e quasi sempre agli sms).
Ce lo racconta anche Business Insider ma, se non vi dispiace, rimanderò l’argomento ad un post dedicato.
Abbiamo capito che i customers preferiscono i messaggi e che i brand si stanno adeguando. Abbiamo capito che Whtasapp Business nasce per darci un aiuto nella gestione massiva di contenuti e messaggi (Customer Service) e starà a noi marketers trovare una soluzione strategico creativa per il suo utilizzo.
Ok, mi sta bene, ma quindi cosa posso fare con Whatsapp business?
L’ho testata per voi (creando il panico in chi mi ha scritto nell’ultimo mese).
WhatsApp Business al momento ci offre:
- il profilo aziendale completo di tutte le informazioni essenziali, orari di apertura e mail;
- due tipologie di messaggi automatici: messaggio d’assenza e di benvenuto;
- risposte rapide, per impostare delle shortcut (collegamenti rapidi) ai messaggi che invii più di frequente;
- dati.
Tutto qui? Sì, forse sembrerà un po’ pochino, ma vi assicuro che è un’ottima base di partenza per costruire una strategia di marketing per le pmi.
C’è da dire che secondo alcuni rumors presto arriverà anche l’integrazione dei pagamenti; per tutte le altre funzioni future, ho idea che ci basterà buttare un occhio su WeChat.