La crisi attuale in cui versa il mercato italiano ha spinto gli imprenditori a volgere il loro sguardo verso altri porti, così l’export per molte aziende è divenuto un’ancora strategica per far quadrare i conti nella burrascosa crisi.
La buona novella è che la Russia è uno di quei paesi dove l’economia è in crescita e l’Italia viene percepita come un business partner affidabile e privilegiato.
La popolazione locale guarda infatti con ammirazione il Belpaese e le nostre eccellenze, e si è impennata la richiesta di prodotti detti delle 4A: arredo casa, abbigliamento, alimentare e automazione.
I Paesi dell’Est e la Russia in particolare vanno a braccetto con un enorme capacità di assorbire il Made in Italy, basta osservare l’orda di turisti che viene in visita da noi per riportare nella madrepatria bagagli pieni di prodotti italiani.
Nel contempo si alza il numero delle aziende che intraprende il viaggio verso questi mercati, caratterizzati indubbiamente da un enorme potenziale di acquirenti e una elevata possibilità di accrescere il proprio business.
Non lasciatevi incantare però, non si tratta dell’Eldorado.
La Federazione Russa è un territorio vastissimo, e partire alla volta del mercato russo senza criterio e una proposta commerciale ben definita risulterebbe antieconomico e deleterio.
Cercheremo di seguito di fornire una mappa che possa tornare utile all’esploratore in erba:
• il mercato interno è molto forte sul marketing online e il volume della domanda, costantemente in crescita, è accompagnato da un forte bisogno di far emergere sul web e rendere visibili i prodotti italiani;
• non si può avere la presunzione di penetrare con successo un mercato solo perché si arriva con prodotti tricolore: conoscere la user experience russa è fondamentale
• il colosso euroasiatico si appoggia si erge su motori di ricerca diversi da quelli nostri, Yandex è utilizzato dal 50% degli utenti, un punto di riferimento per quanto riguarda il numero di query e volumi di ricerca.
La SEO risulta dunque diversa da quella occidentale. Il motore di ricerca non tollera che i propri server vadano incontro ad esigenze che non siano quelle della madrepatria russa. Dunque l’esploratore italiano deve localizzare, e non limitarsi a tradurre il testo in lingua russa. Necessaria risulta a questo proposito un’analisi dello specifico mercato di riferimento per individuare le parole chiave più in uso relative al singolo prodotto che si intende esportare. Insomma il nostro viaggiatore dovrà per forza ottimizzare il sito web sulla scia delle richieste dei motori di ricerca locali, e proporsi ai clienti attraverso contenuti adatti alla loro cultura.
State pensando che più che una cartina avrete bisogno di un accompagnatore? Vi proponiamo un viaggio organizzato: partenza il 30 maggio dal Ruday di Milano.
Professionisti del settore vi daranno la bussola per non perdervi. Buon viaggio.