Sabato 3 Novembre 2012, ore 00.15 circa: il popolo di Twitter ha iniziato a raccontare a suon di hashtag #facebook e #facebookdown i problemi che il social più amato e odiato della rete stava riscontrando. Nulla era dato sapere al momento se non il messaggio seguente: “Sorry something went wrong.We’re working on getting this fixed as soon as we can” e così per diversi minuti a seguire.
Come tanti altri utenti c’ero anche io lì, live, in attesa di conoscere se e quando il servizio sarebbe ripreso.. Sempre se mai fosse ripreso! Sì, perchè ho iniziato a quel punto a fantasticare all’idea di ciò che sarebbe mai capitato se il down di Facebook fosse durato dei giorni, un mese o addirittura se fosse stato un blocco definitivo.
Nella mia testa sono sorte due domande forti e chiare: come sarebbe il mondo senza Facebook? E com’era il mondo virtuale e reale prima di Facebook? Beh, scusate, ma io fatico a ricordarmelo… e non credo di essere la sola! Se il Social dovesse sparire domani andremmo incontro a diversi problemi non solo sul piano del business per le aziende ma anche e soprattutto a livello relazionale. Proprio adesso che siamo così tanto abituati a comunicare 24 ore su 24 con chiunque in qualsiasi lingua e in qualunque angolo del mondo mi risulterebbe impossibile ri-adattarmi a una sorta di “incomunicabilità”. Parlo di problemi, certo, perchè sono convinta che al punto a cui siamo giunti oggi tornare indietro sarebbe decisamente complicato. Personalmente ho molti amici di diverse nazionalità localizzati in moltissime aree geografiche e sarebbe davvero impossibile mantenere il loro contatto se la comunicazione non fosse così veloce, economica e immediata. Sono sicura che le opinioni in merito a tal questione sono le più variegate, motivo per cui lascio ai lettori immaginare i possibili risvolti.
Una cosa comunque è sicura: Facebook e i Social in generale sono parte integrante della vita di tutti noi. Non per niente moltissimi degli utenti che si sono resi conto del down il 3 Novembre sono corsi immediatamente su un altro Social per comunicarlo!
Quel che mi domando a questo punto è: Perchè?
Insomma cosa sarebbe accaduto, che sensazioni avrebbero provato gli utenti di Internet se anche cinguettare fosse stato proibitivo? Forse si sarebbero dapprima innervositi, poi sarebbero stati sempre più frustrati vedendo che col passare dei minuti la situazione non migliorava, e infine credo che si sarebbero sentiti, lasciatemi passare il termine, completamente persi. C’è quindi un bisogno ossessivo di comunicare, una necessità di espressione ai limiti della frenesia, una voglia irresistibile di affermare se stessi e la propria presenza nel mondo. Che a recepire il messaggio siano miliardi di persone o un pugno di utenti poco importa, restiamo sempre e comunque come la gocciolina di un noto spot pubblicitario che, disorientata corre freneticamente urlando “c’è nessunooooooooooooooooo?!”
Un appunto va poi fatto sull’uso di Twitter che a tutti gli effetti sta diventando il primario sostituto di Facebook. Nato come piattaforma per condividere contenuti di interesse e informazioni, Twitter è ad oggi molto utilizzato per trattare temi come l’affettività e la famiglia, una funzione che invece si direbbe più adeguata ad un social come Facebook. A rivelarcelo è un’interessante proiezione pubblicata da Beevolve che individua il Twitter-addicted “medio”.
Il profilo corrisponderebbe a una donna, con meno di 30 anni e con poco più di 200 followers che navigherebbe sulla piattaforma social con il suo smartphone twittando soprattutto d’amore. Ed è proprio l’amore il tema al centro di un simpatico esperimento chiamato “Amour 2.0” lanciato la settimana scorsa da @tigella. Il progetto ha previsto il lancio del seguente blog AmourDeuxPointZero in cui il leit motiv sarebbe l’amore ai tempi di Internet raccontato in modo leggero e divertente. Il sito, costruito per puro fine di svago, prevede anche una certa interattività. E’ infatti possibile inviare delle domande anonimamente o non nella sezione “La posta del cuore 2.0” oppure contribuire inviando una frase, un breve dialogo, un’immagine che racconti l’amore ai tempi del web 2.0.
In conclusione vorrei tornare a quel sabato notte. Nessuno degli innumerevoli scenari apocalittici che hanno preso vita nella mia fantasia si sono fortunatamente verificati, anche se, forse, non c’è troppo da star tranquilli. L’origine del down, a quanto scrive BBC Uk, sarebbe stata la presenza di un link loggato tramite cui era possibile accedere senza password ad alcuni account. Risultato: Facebook bloccato per qualche ora per poter correggere il problema.
Tutto è bene quel che finisce bene vi scriverei e invece… Ore 22.30 di ieri sera: è successo ancora #facebookdown!
Ora, che si tratti di un attacco da parte della nota rete di hacker chiamata “Anonymus”, che sia un semplice blocco tecnico dovuto alle novità che stanno per essere introdotte o che si tratti di qualcosa di ignoto e misterioso non possiamo saperlo. Nessuna certezza quindi su quel che accadrà nei prossimi giorni, per cui non ci resta che aspettare.
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