HomeBlogMarketing e ComunicazioneSmart Cities, la rivoluzione inizia a piccoli passi

Smart Cities, la rivoluzione inizia a piccoli passi

Mi è capitato tempo fa di scrivere, qui su Marketingarena, delle Città intelligenti: spazi urbani pensati per migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso un uso intensivo, diffuso e nuovo delle Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione (TIC). Al centro dell’attenzione ci sono, specialmente, sviluppo sostenibile e sostenibilità economica come possiamo constatare nel progetto Soustainable Smart Town (SST), pronto a sorgere a 50 km da Tokio.

Mi chiedo però, per iniziare a rendere una città più vivibile, ci potrebbero essere azioni un po’ più circoscritte che migliorino comunque la percezione della città da parte di chi ci abita?

Un esempio di quel che ho in mente ce lo dà Olgivy France con la sua nuova campagna per IBM: Smart Ideas for Smarter Cities. L’obiettivo è cercare di creare affissioni che non siano offensive, invasive, che non costituiscano semplicemente inquinamento visivo, ma abbiano un’utilità per il cittadino.

Ecco allora l’idea: creare tre affissioni 3D, cioè che si estendono al di là del muro a cui sono affisse per diventare vero e propri arredo urbano. Vediamole.
La prima consiste in una pensilina che permette alle persone di ripararsi dalla pioggia o trovare ristoro dal battere del sole.


La seconda trasforma il cartellone in una vera e propria panchina che dà la possibilità ai pedoni di sedere e riposarsi.

La terza è una rampa che copre una scalinata così che ciclisti o persone con trolley a mano possano proseguire il loro percorso più facilmente.

Un’idea apparentemente semplice pensata per modoficare la percezione e quindi la considerazione che le persone hanno, non solo del luogo in cui vivono, ma anche di strumenti pubblicitari che ora vengono ottimizzati per diventare qualcosa di utile.

E il brand in cosa ci guadagna?
Semplice, la nascita di una disposizione emotiva positiva nei suoi confronti così che le persone non percepiranno più, a lungo andare, le campagne come pura pubblicità invasiva, diventando invece più propense alla ricezione dei suoi messaggi.

 
 
AUTORE

Gloria Neri

Laureata in semiotica, passato da Communication manager, presente da Digital Project Manager.
 
 

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