Cari lettori, spero non abbiate sentito la mia mancanza in questi tempi, ma tra qualche viaggio in giro per l’Australia e il lavoro a volte e’ difficile conciliare il tutto!
Sono qui per presentarvi il sito gestito dal mio caro amico Giovanni
www.rovato.org
Il sito Rovato.org è nato ormai da alcuni mesi e l’imminente ed importante scadenza delle elezioni amministrative lo ha reso una vivace area di discussione sui temi della politica locale. Creato da
Giovanni, Daniele e Mattia, Rovato.org si presenta come un blog ricco di notizie ed approfondimenti su quanto accade nel comune di Rovato e nella zona della Franciacorta.Rovato.org non si limita però all’informazione online ma cerca di stimolare la discussione anche al di fuori della Rete, interessante ad esempio l’iniziativa di organizzare un
incontro pubblico tra i candidati alla carica di sindaco di Rovato.
Io conosco personalmente Giovanni, una persona molto attiva anche in Marketingarena con i suoi commenti e ho deciso di intervistarlo del suo forum e di web-politica come forum come il suo possono aiutare un maggior coinvolgimento dei cittadini.
1. Ciao Giovanni, rovato.org mi sembra stia dando i suoi frutti un sacco di accessi giornalieri e ora in tempo di elezioni è un mezzo di informazione sui cittadini per saperne di più sui candidati. Come vi è venuta l’idea di questa iniziativa?
Bella domanda Luca, se mi metti in difficoltà già alla prima non oso immaginare le altre.Diciamo pure che Rovato.org è nato perchè siamo convinti che molte persone siano interessate alla realtà che le circonda nell’immediato, spesso molto più interessate a problemi che sentono sulla loro pelle che ai grandi casi di cronaca montati da Studio aperto con la musichetta triste.Per di più web è lo strumento di scambio per eccellenza, percui è apparso sin dall’inizio scontato dare la possibilità di commentare, discutere ed interagire, questo è fondamentale dato che personalmente penso che in democrazia tutti debbano avere la possibilità di espirere le loro opinioni indipendentemente dal fatto che siano semplici cittadini, politici locali o “personalità di peso”.
2. Avete cercato di rendere parte attiva i cittadini di Rovato con il vostro progetto; ma avete contatti con le autorità più istituzionali come il comune, la provincia?
I contatti istituizionali al momento sono stati ben pochi. Dobbiamo dire che gli auttuali amministratori di rovato sono sempre stati molti gentili e cortesi nel fornirci le risposte, informazioni ecc… ma il sito è completamente indipendente e vogliamo che rimanga tale: la nostra indipendenza è secondo noi uno dei nostri punti di forza.Possiamo anche tranquillamente dire che NON UNA SOLA VOLTA ESPONENTI POLITICI CI HANNO PIÙ O MENO VELATAMENTE CHIESTO DI CHIUDERE IL BLOG, ed ultimamente devo dire che le pressioni non sono di certo diminuite, evidentemente funziona 🙂
3. Chi sono i cittadini che accedono al blog? Qual è il target medio? e come hanno conosciuto il Rovato.org ?
Pensavamo avremmo ottenuto una buona risposta da una fascia di popolazione che possiamo definire come rovatesi dai 20 ai 50 anni con una buona base culturale perlopiù impiegati in lavori d’ufficio o simili.Attualmente invece sembra che un ampissimo target di rovatesi segua ciò che scriviamo (più o meno costantemente).Un esempio su tutti: il mio vicino di casa è un trentenne allevatore-coltivatore con licenza media, ma un paio di volte la settimana quando ha finito di sistemare le mucche si siede davanti al suo computer e legge un po’ rovato.org (NON SCHERZO)Credo che questa sia una cosa FANTASTICA, è la dimostrazione che la gente non è disinteressata, ma specialmente in una zona come il bresciano dove i ritmi lavorativi sono serrati, spesso i cittadini non hanno il tempo necessario o semplicemente le energie per interessarsi a cosa sta succedendo.Il fatto di offrire loro un modo comodo per poter dialogare, apprendere e scambiarsi informazioni con persone che incontrano fisicamente solo per qualche minuto la settimana li porta ad interagire con maggiore frequenza.
Il mezzo cui si siamo affidati per la promozione del sito è il semplice ed economicissimo passaparola.
4. In tempo di elezioni, ho messo su rovato.org su Google Adsense e ho scoperto come molta gente sia gente di destra e di sinistra fa campagna elettorale nel vostro blog. Che cosa ne pensate?
Penso una sola cosa: poveri loro che non hanno un traffico targhettizzato e gratuito come quello che forniamo noi ai candidati sindaco di rovato. Oppure hanno la fortuna di non farsi beccare a copiare il programma da internet come è successo ad una compagine rovatese (vedere
http://www.rovatocivica.it/rdl e
http://www.rovatodelleliberta.com) .
5. Political Social Network spopolano sia nel nostro Paese che all’estero. Alla luce delle recenti elezioni in Francia, dove Ségolene Royal aveva investito molto in questa linea, ma non è bastato per coinvolgere maggiormente gli elettori, lo vedi anche come una mancanza di efficacia dei mezzi telematici nei confronti della politica?
Bella domanda, devo dire sinceramente che non ho molto seguito la politica francese.So che anche Barack Obama si sta dando molto da fare negli stati uniti per quanto riguarda la campagna elettorale online e credo che anche lui abbiamo creato un proprio social network, ma sinceramente paragonare campagne di questo tipo a quelle rovatesi è quantomeno fuori luogo, su larga scala diventa secondo me troppo difficile per il cittadino analizzare e comprendere problemi e soluzioni veri, troppi i media che influenzano i pensieri delle persone che li seguono, diventa quindi spesso una riproposizione digitale del “ragionamento” per partito preso, mentre nelle piccole realtà come Rovato la difficoltà è solo ed esclusivamente la mancanza di comunicazione.
6 .Se dovessimo votare per un Presidente Mondiale del Web, credi sarebbe di destra o di sinistra?
Credo che riusciremmo finalmente a dimostrare che la politica per com’è concepita attualmente in molte parti del mondo democratico è totalmente impreparata ad una tecnologia che una tredicenne come mia sorella maneggia agilmente tutti i giorni, potrebbe anche essere un duro colpo per la democrazia rappresentativa dove molto è basato sulla “politica” (nel peggiore dei significati che questa parola può assumere) e poco sulla rappresentatività dei cittadini.
Grazie Giovanni