“An experience occurs when a company uses services as the stage–and goods as props–for engaging individuals in a way that creates a memorable event.”
(Joseph Pine II and James Gilmore)
Fino ad oggi mi sono sempre chiesto come, nella pratica, le aziende potessero effettivamente riuscire a perpetrare un evento nel tempo, cercando cioè di far ricordare nel tempo un evento ai propri partecipanti – non solo per indubbie finalità di brand enhancement, ma anche per ovvi scopi di roi e di “giustificazione di un investimento”.
In un piano di event marketing, infatti, si fa spesso riferimento a misure qualitative per misurare la soddisfazione dell’audience, i riflessi sulla brand awareness che non necessariamente sono legati al numero di partecipanti o ai campioncini gratuiti consegnati.
La dimensione esperienziale dell’evento, pertanto, risulta cruciale sia durante la manifestazione, sia nel post evento, in quanto il momento successivo all’evento stesso si rivela fondamentale per la diffusione e la condivisione di informazioni, emozioni, pettegolezzi ecc che innescano un meccanismo (virale nella maggior parte dei casi) utile al partecipante a sviluppare un “senso critico” dell’evento, che lo porta poi ad associare l’esperienza con la percezione del prodotto, del brand e/o dell’azienda ospitante.
Secondo la ricerca “Event View 2008” commissionata dall’Event marketing institute, uno dei key facts del 2008 negli Usa è proprio la “transizione da event marketing a experience marketing”, intesa come processo che porta al miglioramento del rapporto con un brand – elemento qualitativo e difficilmente misurabile.
Ho scoperto, grazie ad un post di Maurizio Goetz, la nascita di un social network che permette di condividere i ricordi legati ad un evento, pubblico o privato che sia, www.linkory.com
Il claim dice: “Everyone has memories. We share them with friends and family throughout our lives. Linkory.com is the only place that makes capturing, sharing and linking memories fun!”
Sono d’accordo con Maurizio quando dice che si tratta di un passo avanti verso una nuova generazione di social network.
Pensate a come un’azienda potrebbe monitorare gli scambi di opinione su un evento appena trascorso, raccogliendo – nel bene e nel male – esperienze di vita dei partecipanti.
Si potrà finalmente misurare qualitativamente un evento, capendo realmente se è stato un evento “memorabile”?