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La fibra ottica come abilitatore di crescita economica

La penetrazione della banda larga in Italia, secondo il recente studio della Commissione Europea, è pari al 17,1% contro una media europea del 20% (anch’essa non soddisfacente). Siamo in ritardo, lo sappiamo. America, Korea e soprattutto Giappone si stanno rapidamente orientando verso le Next Generation Network. Le nuove Reti in fibra ottica rappresenteranno un vero e proprio salto di qualità per quei Paesi che vi investiranno. Oltre a resistere alle peggiori condizioni atmosferiche, le singole fibre hanno la dimensione di un capello, permettono la trasmissione di una quantità maggiore di dati e garantiscono un’alta velocità di accesso ad Internet. Un sogno!

In Italia, tra le più impegnate a sviluppare la Rete di nuova generazione, c’è Fatstweb che detiene più di 23.000 km di fibra ottica. Oltre ad averla portata in casa agli italiani, oggi l’italiana Fastweb lancia un’offerta molto speciale pensata per le nostre PMI: UltraBroadband. La nuova offerta permetterà, alle piccole e medie imprese che si trovano in zone servite dalla Rete in fibra ottica di Fastweb, di collegarsi a 100 Mbit/s e di utilizzare la convergenza per tutte le comunicazioni aziendali. Nello specifico, l’offerta mira a rispondere alle diverse esigenze dei clienti proponendo 4 profili tariffari voce e 3 piani dati. Su ADSL.HTML.it leggo una dichiarazione di Roberto Biazzi, direttore della Business Unit Small&Medium Enterprises, che spiega: “Il mercato delle PMI italiane è estremamente eterogeneo, con aziende diverse tra loro e con esigenze specifiche. Fastweb è da sempre all’avanguardia nel proporre soluzioni innovative e personalizzate con l’obiettivo ambizioso di guidare le PMI italiane verso un processo di crescita. Con la nostra nuova offerta ampliamo in modo significativo le possibilità di scelta dei nostri clienti ed introduciamo nuovi servizi aggiuntivi studiati per rispondere alle loro necessità. Abbiamo investito e continuiamo ad investire per avere una clientela sempre più soddisfatta di stare con Fastweb”.

In un mercato sempre più globale, frenetico ed interconnesso la banda larga diventa sicuramente un’asset indispensabile per l’impresa. La strada da percorrere è lunga e le maggiori società di telecomunicazioni, passo dopo passo, la stanno percorrendo. Prova ne è, ad esempio, il recente accordo di natura industriale tra Telecom Italia e Fastweb che prevede la condivisione delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo delle NGN. In un Memorandum of Understanding firmato da Oscar Cicchetti, responsabile direzione Domestic Market Operations di Telecom Italia e da Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb, si legge “le due società si impegnano a cooperare: nella programmazione delle realizzazioni delle infrastrutture civili destinate alla posa di cavi per lo sviluppo delle rispettive reti in fibra ottica, come ad esempio i cavidotti lungo le strade, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle reti di nuova generazione, evitando, al contempo, ulteriori duplicazioni infrastrutturali; nello scambio, a condizioni di reciprocità, dei diritti d’uso delle infrastrutture civili; nello studio e nella sperimentazione congiunti di tecniche innovative nell’ambito delle infrastrutture civili quali, ad esempio, l’utilizzo di microtubi di ultima generazione per la posa della fibra ottica”.

Iniziative e accordi importanti per la crescita e lo sviluppo economico del nostro Paese, che segnano un piccolo passo nella direzione giusta. Ma, come denuncia Quintarelli, l’implementazione di una Rete in fibra ottica, che possa rendere l’Italia competitiva nel mondo, necessita prima di tutto di un impegno concreto da parte della nostra sfera politica. Gli studi della Commissione Europea (e non solo), che riportano un Italia ancora molto indietro, devono rappresentare un forte incentivo per affrontare questo problema e aprire gli occhi dinnanzi ad una situazione che urge dell’opportuna attenzione.

 
 
 
 

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