Breve intervista al Dott. Alberto Previato, direttore di Polesine Innovazione, con la quale ci illustra il progetto “incubatore d’impresa” per sostenere lo sviluppo delle imprese start up attraverso una serie di servizi e strumenti a disposizione per gli utilizzatori.
Come e quando è nata l’idea di fornire il servizio di incubatore d’impresa?
L’idea di aprire un incubatore d’impresa è nata agli inizi degli anni novanta valutando i risultati dei primi corsi di start up imprenditoriale che venivano realizzati per accompagnare i giovani all’avvio di un’impresa.
Spesso, per loro, la sede dove iniziare l’attività era il garage di casa o un luogo provvisorio che serviva solo per partire.
Allora ci siamo chiesti se non fosse utile mettere a disposizione, per i primi anni di attività, un ufficio arredato con una segreteria a disposizione, in una sede con altre startupper del settore terziario e servizi.
Quanto è importante il ruolo che svolgete per lo nascita e lo sviluppo delle start-up?
Quando una persona è convinta di essere capace di guadagnare dall’avvio di una attività in proprio e decide di aprire l’impresa, accetta una sfida che nel 70% dei casi la vedrà vincente.
Ecco il nostro ruolo, aiutare i giovani a realizzare un’impresa su basi solide, dopo aver studiato il mercato , la concorrenza, il target della clientela, le migliori soluzioni fiscali e finanziarie ed aver steso un business plan che indichi la strada da percorrere per i primi tre anni.
Cerchiamo di essere un semaforo che con il verde invita ad andare avanti a chi è capace e determinato, con il giallo invita a rallentare a chi non ha ancora approfondito alcune competenze ed è incerto ed infine, con il rosso, invita a fermarsi a chi non è ancora pronto per affrontare un sentiero con troppi rischi che potrebbe rivelarsi fatale.
A chi vi rivolgete e quali strumenti mettete a disposizione?
Ci rivolgiamo principalmente a coloro che vogliono diventare imprenditori e che, conseguentemente, non sono sempre giovani ma spesso sono persone che hanno lavorato per anni in azienda, come dipendenti, e che ora decidono di avviare una propria attività.
Gli strumenti che la Camera di Commercio, attraverso Polesine Innovazione, mette a disposizione di costoro sono: lo sportello di prima informazione, il corso serale di Start Up, il voucher per la consulenza aziendale, il microcredito d’impresa fino a 25.000 euro, l’incubatore per tre anni.
C’è interesse da parte delle Istituzioni Pubbliche e dalle Associazioni di Categoria verso queste iniziative?
L’interesse c’è ed è molto, sia da parte delle istituzioni quali la Regione Veneto, la Camera di Commercio, la Fondazione CARIPARO, ecc. che investono molto sui giovani per consentirgli di avviare un’impresa.
Per quanto riguarda le Associazioni di Categoria con esse c’è quasi un rapporto privilegiato perchè, tramite specifiche convenzioni, esse assistono i giovani e li indirizzano.
Ritiene che il Polesine sia un terreno fertile per l’imprenditoria giovanile?
Il Polesine è stato fino alla fine degli anni settanta un terreno arido per l’avvio d’impresa a causa di una scarsa cultura imprenditoriale. Oggi invece ci sono numerosi esempi di giovani imprenditori polesani che hanno avuto successo con la loro azienda.
Io penso che i nostri giovani hanno oggi vocazioni imprenditoriali maggiori e spesso sono più coraggiosi dei loro genitori e dei loro nonni.
Oggi le nuole leve giovanili sono sempre più consapevoli che se non troveranno un posto di lavoro da dipendenti se lo potranno creare da sole aprendo un’impresa.
E noi saremo qui per aiutarle.