Ammiro molto il web marketing turistico e i professionisti che vi operano, soprattutto per un motivo: vi è una certa apprensione sul risultato, più che “brand awareness” molte strutture (con una correlazione inversa rispetto alla dimensione) hanno bisogno di massimizzare le proprie rendite, far contenti i clienti e farli ritornare. Per questo si appoggiano alle più svariate tecniche in un contesto molto meno banale di altri in cui tra l’utente e il sito web aziendale si frappongono non solo n reti sociali, altre persone, altri siti, ma anche (e soprattutto) portaloni di booking che fanno la differenza nella prenotazione.
I miei genitori ieri sera hanno prenotato un hotel, dopo pochi minuti li ho sentiti sorprendersi di fronte alla discrepanza (di pochi euro) rispetto al prezzo effettivamente pagato offerta da Expedia, nota realtà turistica. Non hanno cancellato la prenotazione, forse per pigrizia, forse perché 8 euro non fanno la differenza, di certo però hanno maturato diffidenza e malcontento nei confronti di qualcuno, e non sono proprio sicuro che si parli “del sistema”, a mio avviso il destinatario dei dubbi del futuro ospite è più l’hotel stesso che il meccanismo di percentuali e gratifiche che regola questo mondo. Perché tanto accanimento? A mio avviso sono la particolare sensibilità al prezzo a parità di trattamento e la facilità di confronto a rendere iper suscettibili le persone sul tema. Personalmente nutro dei dubbi sul sistema, il titolare della struttura ricettiva non può vivere senza il web cui ha dovuto adattarsi in fretta, ma vede senza dubbio eroso il proprio margine dagli n intermediari che gli portano i clienti, sopporta quindi gli oneri, raramente godendo degli onori.
Non so se questo scenario sia realistico, ho compreso che per fare bene il web marketing nel turismo bisogna fare solo quello e di certo ci sono esperti che stanno lavorando bene, la sensazione da fuori però è quella di una morsa, in cui l’hotel è chiamato a rispondere anche di discrepanze che non ha contribuito a generare, ed il digital couponing non farà che enfatizzare il problema (io stesso probabilmente mi troverò a breve a litigare con una struttura che non si è dimostrata minimamente flessibile col mio coupon). Questo post non serve per lasciare alcune impressione o conclusione, ma un segnale: la fuori i parametri più riconoscibili (prezzo e qualità) sono i driver decisionali degli utenti, uscire “compatti” di fronte all’audience potrebbe essere vitale nel tempo per evitare che il sistema divenga un boomerang…