Sembra proprio che il turismo legato alla natura e alla contemplazione sia sempre più un trend in fortissima ascesa: una prerogativa di persone colte, predisposte alla spesa, abituate a prenotare soggiorni medio-lunghi.
Il report di Eco Tour 2015 (Borsa Internazionale del Turismo Natura promossa da Confesercenti), presentato questo Aprile a Lanciano, segnala 12 milioni di fatturato per il turismo “natura”, e più di 102 milioni di presenze.
Il turista di questo tipo ha uno stampo innovativo: spesso è laureato (38%), diplomato (49%), si tratta di giovani coppie e famiglie under 60 (52%); hanno un potere di spesa medio (48%) e alto (16%). Sono interessati al biking (vero settore di traino con il 29% di preferenze), seguito da trekking (25%), escursionismo (24%) animal watching (8%).
Come aveva previsto Paolo Ricotti nel 2009, nelle sue lezioni all’Università Bicocca di Milano, si affaccia sul mercato una nuova coscienza del turista, che, grazie anche all’elevazione del livello culturale, si preoccupa sempre più della tutela e della valorizzazione dei beni immateriali e della sostenibilità ambientale.
E tra i beni immateriali c’è la contemplazione dei paesaggi, la cultura del “saper fare” (spesso i turisti sono coinvolti in attività manuali come macinare il grano, fare il formaggio etc…), la tutela del territorio, la conoscenza e il “vivere e sentire” le tradizioni.
Ci dovremo aspettare quindi la crescita di offerte turistiche legate ad un’ottica naturale e con prerogative di completa integrazione in contesti rurali, marittimi, naturalistici di cui l’Italia è meta prioritaria rispetto a Spagna e Francia (immagine tratta dal report Turismo Italia 2020, piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia, Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero del Turismo 2013).
Le tendenze legate alla condivisione
Al GOR di Colonia, questo marzo, (General Online Research, conferenza annuale promossa dal DGOF, la società Tedesca per la ricerca Online) sono stati due i temi prevalenti: la forza del mobile in termini di ricerca on-line e la sempre più preponderante tendenza alla condivisione dei contenuti tra gli utenti che vivono un’esperienza comune.
Mi sono quindi immaginata la forte aderenza della nuova app Moments, appena sfornata da Facebook negli Stati Uniti (e presto disponibile anche in altri paesi), a questo nuovo modello di turismo.
In base a quanto già espresso sulla ricerca di meraviglie paesaggistiche e l’esigenza contemplativa, sono sicura che l’offerta turistica legata a pacchetti esperienziali che accolgono persone e famiglie che magari non si conoscono faccia proprio al caso di Moments.
Gli stimoli visivi possono essere immortalati e condivisi da persone che, attraverso coordinate come il riconoscimento facciale e la geolocalizzazione (nel nostro caso quest’ultima è l’ascissa più incisiva) arrivano direttamente nel nostro Smartphone, giusto il tempo di dare l’autorizzazione e poi collezionare più punti di vista possibili di questa esperienza in mezzo alla natura.
Un esempio? La Compagnia dei Cammini, che organizza viaggi in cammino in Italia e all’estero strutturati attraverso le adesioni degli utenti. Una settimana prima manda una mail con i dati e i recapiti dei partecipanti al viaggio che non sempre si conoscono, e l’avventura sarà tale anche per quanto riguarda nuove relazioni.