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Il turismo e le relazioni per il rilancio economico iraniano


E’ bello scrivere un post sul turismo, quando esso è il primo riflesso di un lento disgelo politico e economico dopo anni di sanzioni e tensioni.
Parliamo di Stati Uniti e Iran, e se lo chiamiamo antica Persia col pensiero evochiamo luoghi dal fascino immenso.

SPERANZE DI DIALOGO PER L’IRAN

Riassumiamo brevemente i fatti, importantissimi, degli ultimi mesi: il 4 agosto di quest’anno Hassan Rouhani diventa presidente dell’Iran. Da subito dimostra intenti di avvicinamento e dialogo con l’ Occidente, in netto contrasto con gli anni presidenziali di Mahmoud Ahmadinejad, il suo predecessore estremista e conservatore. Il regime di Ahmadinejad aveva causato un forte impoverimento della popolazione Iraniana, dovuta principalmente ai rigidi rapporti con le nazioni estere e relative sanzioni.

IL TURISMO RISORSA PER NUOVI TRAGUARDI

Ebbene il nuovo presidente, Rouhani, affida il turismo, l’artigianato e il patrimonio culturale a Mohammad Ali Najafi. E da qui, proprio dal turismo, parte un lento disgelo verso l’estero, concretizzato in azioni di grande significato.
Innanzitutto diluisce e semplifica le modalità per ottenere un visto turistico, che, in alcune circostanze, è ottenibile addirittura al momento dell’arrivo. Najafi sa benissimo che il turismo è anche speranza di ripresa economica: egli stima 2 miliardi di dollari di fatturato proveniente dal mondo “travel” nel 2013, e per il 2014 mila ai 10 milioni.

IL VIAGGIO IN AMERICA

Questo settembre passerà alla storia anche perché Najafi viene ricevuto a New York (è la prima volta dal 1979!). Egli lavora di diplomazia:

  • parla del suo paese con 40 agenzie viaggio Iraniane residenti negli Usa;
  • crea una tavola rotonda con il Centro Usa per l’ospitalità, il turismo e lo sport;
  • confronta idee con professori universitari sullo “scambio tra Paesi come arricchimento culturale reciproco tra nazioni”.

Questa sorta di riavvicinamento è fortemente coadiuvato dalla libera comunicazione. Anche Najafi è convinto che la documentazione mediatica che il turismo genera (non influenzata da correnti politiche, come la stampa ufficiale) possa avvicinare le persone. Più volte afferma: “I turisti stranieri diventeranno ambasciatori della buona volontà del nostro paese e del nostro popolo nel mondo. Il nostro Paese è sicuro ”.

UN ESEMPIO PRATICO

Un famoso blog fotografico di New York, Humansofnewyork , ha contribuito infatti a dare un volto nuovo dell’Iran in terra statunitense. L’autore, Brandon Stanton, afferma: “Gli americani sono amati in maniera speciale. L’ho letto su tutti gli appunti di viaggio trovati, e ho avuto conferma nei fatti. Tutti ti sorridono, ti consigliano, ti invitano a pranzo e ti chiedono di consegnare messaggi personali a Jennifer Lopez. Musica americana, film, e media generici sono prediletti dalla gente iraniana. Come in tutti i paesi ci sono punti di vista e pensieri diversi, ma la maggior parte di essi ti assoceranno ad una cultura che ammirano e rispettano”.

Il turismo e le relazioni per il rilancio economico. Il turismo e le relazioni per costruire ponti di amicizia e fratellanza. Mica male.

Concludo con altre parole di Stanton: “Il governo dell’Iran non è la sua gente. Il turismo, il viaggiare non è una difesa ideologica e politica. Viaggiare è viaggiare, ed è la cosa migliore per il rispetto e la comprensione reciproca di culture differenti”.

 
 
AUTORE

Lara Badioli

Comunicazione digitale e storia dell’arte. Il mondo dell’accoglienza turistica e un pizzico di programmazione neurolinguistica. Frulla tutto, aggiungici una spruzzatina di storie da raccontare e una macchina fotografica vecchio stile. Sono sempre più convinta che accanto alla magica (e meravigliosa!) crescita della digitalizzazione delle informazioni serva un ritorno alla capacità di comunicare valore attraverso il cuore e i sentimenti.
 
 

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