L’esperienza mediale degli italiani è sempre più sofisticata. L’interessantissimo rapporto sulla Multicanalità 2011 realizzato dalla School of Management del Mip Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen e Connexia fa il punto sulla dieta mediale degli italiani e l’utilizzo sempre più complesso e multi-tasking della tecnologia di cui dispone.
Cosa vuol dire? Che utilizziamo e consumiamo simultaneamente due o più media nell’ambito della stessa esperienza mediale, come per esempio nella classica accoppiata “sofa-TV”. Sfido chi dice il contrario.
Alcuni dati?
- Quasi la totalità dei possessori di tablet (80%) dichiara di usarlo per più della metà del tempo che passano davanti alla TV (sono 800,000 persone)
- 5.4 mio di italiani utilizzano un pc per più della metà del tempo che passano davanti alla tv mentre 3,9 mio utilizzano il cellulare
- Circa 4 milioni di persone dichara di aver usato Facebook nell’ultimo mese mentre guardava la TV
In particolare cosa facciamo durante la nostra esperienza mediale?
- 28% Manda sms/mms
- 28% Fa e riceve telefonate
- 18% Naviga su internet
- 8% Usa i social network
- 5% Comunica con chat/email
- 5% Gioca al computer
- 4% Gioca con il cellulare/tablet
- 2% Lavora o studia al pc
- 2% Interagisce con i contenuti
Ora il fenomeno si intreccia con un’altra fantastica dinamica che si chiama “ibridazione dei mezzi” che significa che ormai un contenuto progettato per una piattaforma specifica (ad esempio un programma radiofonico come “La Zanzara” di Radio24) viene fruito anche su altri mezzi. Come il sottoscritto che ascolta Cruciani con l’iphone prima sul treno, poi in macchina, tornando dal lavoro, e poi a casa in tv o sul sito di radio 24. Non solo, ma siccome seguo sia la Zanzara che Cruciani su twitter, posso anche commentare durante il programma scegliendo una modalità di partecipazione attiva.
Infine mi sembra utile dare uno sguardo al ruolo che i media hanno nelle scelte di acquisto degli italiani.
La Tv è ancora il mezzo che invoglia di più all’acquisto (per il 37% degli italiani), poi c’è il punto vendita (22 %) internet (11%) la stampa (10%) le affissioni, la radio e il cellulare (2%).
Ciò non vale per tutti i “cluster” della popolazione. Chi è maggiormente coinvolto nel processo di acquisto e partecipa attivamente anche alle discussioni online (cosiddetti consumatori reloaded) è molto più sensibile a tutti i mezzi, ma in minor misura alla tv e più ad internet (25% rispetto all’11% del totale della popolazione).
Ritengo che questo studio vada nella direzione giusta perché ci dice che non ha più senso segmentare i consumatori alla stregua delle tecniche del marketing classico (età, sesso, caratteristiche socio-demografiche e culturali) ma piuttosto analizzarne il comportamento in un contesto multicanale. Mai prima d’ora le persone possono vivere i media diventando essi stessi veicoli e mezzi di comunicazione.
Mi piace pensare che ci stiamo – chi più e chi meno – accendendo passando dalla modalità OFF di fruzione passiva tipica del primo frequentatore del web alla modalità ON in cui tutti possiamo concretamente partecipare allo comunicazione di brand commerciali, alla crezione dei prodotti, agli eventi, alle trasmissioni tv sia direttamente che attraverso le discussioni che montano velocemente nei media sociali.
Voi cosa ne pensate? Vivete anche voi sempre accesi e connessi? Commenti ed esperienze personali sono come sempre benvenute!
Per saperne di più consiglio di seguire su twitter uno degli autori dello studio @andreaboaretto @giuliano_noci mentre per contribuire alla discussione #multicanalita