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Diventare indispensabili

maradona

Ho intercettato su Linkedin un post sull’importanza di diventare indispensabili per il proprio capo. L’articolo ha scatenato una lunga serie di reazioni, ma soprattutto si concentra su alcuni consigli “di filosofia” per essere veramente una pedina di rilievo in azienda, e minimizzare quindi il rischio di non far più parte di un’organizzazione, o meglio massimizzare la possibilità di fare carriera. Sicuramente la strategia del “digli quello che vuole sentire” non paga, è fondamentale essere devoti alla causa, convinti di farlo prima per se stessi che per gli altri. Qualche spunto di riflessione.

Migliorarsi sempre

Il vantaggio di studiare, migliorarsi e apprendere porta due grandi effetti positivi. Il primo è legato alla vera possibilità di acquisire nuove skill, che non devono per forza essere correlate al nostro mestiere. Un Project Manager che apprende le basi della computer science sarà in grado di sedere con più sicurezza ad un tavolo informatico, ma ancora prima avrà acquisito nuovi stimoli di pensiero e cultura, che lo aiuteranno in molte situazioni. Il secondo vantaggio è figlio della comunicazione dell’ambizione, un capo che vede una persona sempre attiva e alla ricerca di opportunità formative, sarà ben disposto e gratificato dall’avere in squadra la persona giusta

La domanda chiave: Studio abbastanza?

Migliorare il business

È importante avere in squadra Maradona, ma è altrettanto importante essere sicuri che gioca per la squadra, e non per “his own bubble”, cioè se stesso. Dimostrarsi attenti all’azienda e ad uno degli obiettivi perseguibili, ad esempio:

  • aumento dei ricavi
  • diminuzione dei costi
  • aumento della notorietà di marca

renderà il lavoratore molto più difendibile in un’organizzazione. Sicuramente la fedeltà all’azienda è uno dei parametri più importanti per un capo, la certezza di avere una persona a bordo nel lungo periodo, permette di puntare sulla stessa molto di più che su un fuoriclasse il cui innamoramento per la causa è dubbio da subito

La domanda chiave: sono veramente interessato all’andamento della mia azienda e comprendo che i vantaggi che farò ottenere alla stessa sono vantaggi diretti anche per me?

Accettare feedback da tutti

Nessuno è perfetto, e c’è una forte differenza tra l’essere convinti delle proprie azioni e del proprio metodo e il dimostrare l’umiltà per crescere in squadra. Accettare consigli e critiche, indipendentemente dalla figura da cui arrivano, è fondamentale e utilissimo. Tutti apprezzeranno un collega che si confronta e si dimostra aperto alla valutazione critica delle proprie competenze. L’importanza del “debrief” su un progetto, la necessità di chiedersi “cosa abbiamo imparato”, sempre, è davvero strategica per la crescita personale

La domanda chiave: come reagisco di fronte ai feedback del mio capo e delle persone che mi stanno attorno?

Essere una “go to person”

Non importa se siete il manutentore dei computer o il content specialist. Una “go to person” è l’esperto di riferimento per una determinata area. Se ho un problema nel costruire la landing page perfetta, da chi vado? Se devo creare un business plan, a chi mi rivolgo? Questo concetto è molto utile e valido anche nelle aziende, l’idea di essere una “go to agency” è probabilmente molto potente. La cosa più sbagliata che può capitarvi è quella di divenire un “soldato generico” senza competenze verticali e soprattutto senza essere un riferimento per qualcuno

La domanda chiave: per quale competenza o attività sono la figura di riferimento in azienda, l’esperto?

Dominare la tecnologia

La tecnologia è una brutta bestia, per almeno due motivi. Non tutti sono in grado di dominarla, e spesso gioca brutti scherzi. Se interpretata come un fine e non come un mezzo può anche portarci fuori focus. La tecnologia è però prima di tutto un grande strumento di accesso e un generatore di opportunità. Dotarsi di un lettore di e-book, massimizzare i tempi morti ascoltando un podcast, iscriversi a un gruppo LinkedIn, sono tutte attività che possono permettere di migliorare le proprie abilità, e crescere. Essere un “tech wizz” non può non essere un obiettivo di un lavoratore moderno

La domanda chiave: quale è il mio rapporto con la tecnologia? La domino e ne utilizzo le peculiarità per ottenere vantaggi nel mio lavoro?

Di certo questo articolo non cambierà il mondo, però mantenere il focus su questi brevi ma utili consigli può aiutare il lavoratore a crescere più in fretta e guadagnare posizioni rispetto alla concorrenza, che ne pensate?

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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