Marco Camisani Calzolari ha messo a disposizione delle slide interessanti sul web 2.0. Nessuna novità nei termini dialogo, partecipazione etc.. mi sembra interessante invece la domanda: Chi si occupa in azienda di queste cose?
E’ interessante pensare ad un change&innovation manager che di lavoro pensa la rete come qualcosa di diverso da internet e il 2.0 come una filosofia e quasi uno stile di vita in cui si vive un nuovo equilibrio di potere tra chi comandava, chi subiva e chi vendeva (istituzioni, persone, aziende). Questo nuovo contesto richiede capacità specifiche che le aziende non sono di certo pronte ad integrare cosi come le università non sono pronte a formare, il dato interessante è che la diffusione di questa nuova era avviene a macchia d’olio ma senza alcuna regola, non è gerarchica e non rispetta alcun parametro (non viene adottata dai più ricchi o dai più poveri, dai più grandi o dai più piccoli), è solo la propensione all’innovazione immateriale a guidare l’evoluzione verso un modello di rete che coinvolge tanto le imprese quanto i sistemi locali e nazionali.
La domanda è: 2.0 è un modo di pensare o di fare business? C’è il rischio bolla? Andiamo in un’unica direzione o ognuno ha la sua idea di 2.0 in testa? Cos’è 2.0 off line?