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6 app che vi faciliteranno la vita

Qualche giorno fa mi è capitato sott’occhio Thetileapp, sistema per gestire un quadratino di plastica geo-localizzabile da cellulare e che suona a comando.
Un particolare che mi ha colpito di questo affarino di plastica (sono ancora in produzione e costano 18 dollari circa l’uno) è la condivisione delle necessità e l’interazione tra i membri della “tile” community qualora l’oggetto a cui era attaccato venga perduto. Nel video promozionale fanno l’esempio di una bici rubata rintracciata grazie ad una sorta di SOS di un membro del gruppo e relativo ritrovamento. Insomma, un pattugliamento concertato di persone che dal loro telefono cercano di risalire, tutti insieme, alla bici rubata dell’amica.

Ciò mi ha ricordato il concetto di “surplus” cognitivo affrontato durante i miei studi, termine coniato da Clay Shirky (famosissimo il suo intervento a Ted nel 2010) per definire quella sorta di collaborazione spontanea collettiva che sorge grazie alle nuove tecnologie (internet e il wi-fi ad esempio) che mira al miglioramento dello status quo in cui versa la società.

Ho quindi spostato la mia attenzione su qualche esempio in cui i contenuti spontanei user generated mirano al miglioramento delle condizioni sociali della civiltà, tramite app, appunto (perdonate il gioco di parole).

Sosbauboys

Partiamo dall’animale smarrito di turno: Sosbauboys è un social-tracking e prevede un segnale di richiesta d’aiuto se siete voi a cercare il cagnolino, ma anche se lo trovate. In questo caso fate una foto, compilate generalità e mandate feed alla community.

Nextdoor

Un’altra applicazione che si basa sull’interazione, stavolta tra vicini di casa, è Nextdoor .Serve ad organizzare dei turni di guardia per sorvegliare la casa del vicino in vacanza, controllare che la baby sitter stia facendo il suo dovere con i bimbi del dirimpettaio, organizzare barbecue e feste di buon vicinato. Il suplus cognitivo si evince soprattutto in una frase del manifesto dell’app: “We believe technology is a powerful tool for making neighborhoods stronger, safer places to call home”.

Decoro Urbano

Da San Francisco (Nextdoor nasce in America) passiamo in Italia e citiamo DecoroUrbano. L’obiettivo è quello di segnalare alle Pubbliche Amministrazioni abbandoni di rifiuti, vandalismo, dissesto stradale, affissioni abusive tramite fotografie con lo smartphone (basta aprire l’app e generare il contenuto), per poi spedirlo agli enti preposti. Sono infatti i comuni stessi ad aderire al circuito (sono quasi cento per circa 4milioni e mezzo di cittadini). In questo modo, tramite un pannello interattivo, le amministrazioni possono prendersi carico delle situazioni di disagio, sottoscriverle e classificarle come “stato d’attesa”, “in carico” e “risoluta”. Il sito documenta le ultime segnalazioni in tempo reale e i top segnalatori attivi.
Mi è piaciuta la possibilità di “rinforzare” l’avviso più sentito (un utente può sottoscrivere la segnalazione di un altro) per aumentare la priorità di essa presso le PA di turno (più cittadini sottoscrivono, più la comunicazione acquista importanza).

Evasori.info

Ecco poi l’applicazione che denuncia una vera e propria piaga sociale. Evasori.info è un esempio di come agisce il surplus cognitivo: ogni cittadino, in forma anonima, può denunciare un’evasione fiscale. Uno scontrino non fatto, una ricevuta più bassa dell’importo reale, una mancanza di documentazione vengono segnalati col cellulare e riportati in tempo reale sul sito dove viene registrata nei contatori (i numeri sono sconvolgenti). E’ garantito l’anonimato e non si può esattamente indicare il nome dell’esercizio, ma solo della categoria a cui appartiene. Il tutto però viene geo-localizzato e l’ambito si stringe molto attorno alla frode, che, se ripetuta varie volte, viene facilmente individuata. C’è la possibilità poi di andare fino in fondo, con un tab diretto per chiamare la guardia di finanza per un esposto ufficiale lasciando le proprie generalità. E’ bello indicare che tramite l’app si può contribuire ad alimentare di dati anche l’”onestometro”, ovvero determinare gli esercenti più onesti tramite Qr-Code.

Tassa.li

Cito anche Tassa.li come app che si ispira all’interazione e al miglioramento dello status collettivo. Si basa sul principio della segnalazione anonima geo-localizzata come Evasori.info, ma la cosa bella da evidenziare è che è stata progettata e realizzata da ragazzi sotto i trent’anni (una start-up), con un forte (come scrivono sul sito) senso di integrità morale. I dati raccolti sono liberamente consultabili, e a completa disposizione di chi voglia prendere in mano la mappa dell’evasione fiscale italiana e, magari, provare a combatterla.

Il senso civico non manca in Italia; la voglia di cambiare le cose è testimoniata da iniziative come queste. Clay Shirky è considerato da alcuni un inguaribile ottimista, ma a volte basta volerla vedere la possibilità di migliorare. E se lo si fa in tanti, e tutti insieme, la soddisfazione si moltiplica.

 
 
AUTORE

Lara Badioli

Comunicazione digitale e storia dell’arte. Il mondo dell’accoglienza turistica e un pizzico di programmazione neurolinguistica. Frulla tutto, aggiungici una spruzzatina di storie da raccontare e una macchina fotografica vecchio stile. Sono sempre più convinta che accanto alla magica (e meravigliosa!) crescita della digitalizzazione delle informazioni serva un ritorno alla capacità di comunicare valore attraverso il cuore e i sentimenti.
 
 

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