Chi come me di lavoro racconta strategie, contenuti e tecnologie, a volte ha la fortuna di imparare più di quanto insegna. È successo stamattina durante una docenza che avrei in realtà pensato durissima (eh, magari non sono bravi con Facebook, saranno prevenuti nei confronti del mercato..). Di fronte a me un pubblico di manager operanti nel sociale, a tutto tondo. Si è dibattuto di quanto sia vecchio il concetto di cooperazione inteso solo come fund raising tanto che molte realtà hanno affiancato alla propria attività anche un meccanismo di mercato (una hotel per chi si occupa di accoglienza, ad esempio) utile a sostenere la finalità sociale della propria iniziativa. Non ho mai frequentato questi mondi, ed è stata per me una sorpresa scoprire quanto segue:
Pathway to housing
Un modello di supporto alle persone che, se non aiutate con una casa, potrebbero delinquere o finire in ospedale con costi elevatissimi per l’intero sistema
Homeless world cup
Il calcio come leva per aiutare i senzatetto, un caso di studio eccezionale per raccontare storie vere
Il bilancio sociale di Emilbanca
L’uso delle grafiche nel bilancio sociale di Emilbanca testimonia uno spazio di racconto concreto e divertente
I social impact bond
I modelli di social finance e il social impact bond rappresentano un ambito da studiare per incrociare sostenibilità e benefici sociali, qui il TED di uno dei massimi esperti sul tema
Kiva
Se i primi 4 casi mi sono stati raccontati dai partecipanti, questo l’ho portato io. La potenza di Kiva nell’incrociare le dinamiche di crowd e la possibilità di fare del bene è assolutamente devastante
Che dire, per chi scrive l’assoluta scoperta di un mondo nuovo, probabilmente per chi ha ascoltato la comprensione di quanto il web può fare per queste idee e proposte, fatte soprattutto di persone, che in Italia vivono ancora un contesto difficile, fatto anche di stereotipi (in parte pur veri) e supposizioni. La comunicazione, in ogni caso, non può ignorare questo mondo.