Finalmente presentata la nuova Cinquecento. In queste pagine ne abbiamo seguito pressoché tutta la gestazione, soprattutto da un punto di vista del marketing e della comunicazione.
Ho seguito nella blogosfera vibranti dibattiti riguardanti il prezzo della vettura, ritenuto da alcuni troppo elevato. Si diceva lo stesso della Smart e della Mini. E se guardiamo nemmeno la Lancia Ipsilon è regalata: 3 auto che in Italia hanno conseguito eccellenti risultati di vendita. Questo come premessa.
Ho sempre sostenuto che questa Cinquecento deve essere venduta a un prezzo correlato al valore emotivo e intangibile che un prodotto premium evoca: l’auto è ben rifinita, personalizzabile e diventerà l’oggetto del desiderio della generazione happy hour: per diventare un must non può e non deve essere regalata: è una scelta di marketing per non penalizzare l’immagine stessa.
Il marketing Fiat, che finora ha lavorato davvero bene sul web e sulla carta stampata, ha da poco lanciato pure la campagna adv televisiva. Leggo per lo più commenti più che positivi: il nuovo spot piace, cattura, coinvolge con sequenze splendide ed emozionanti.
Non lo vedo tuttavia del tutto adatto per l’immagine dell’auto: lo spot è forse un po’ troppo impegnato ed austero per una vettura come la piccola Fiat.
Francamente ho qualche perplessità in quanto si poteva limare un po’ la diffidenza relativa al prezzo facendo capire, magari in modo non del tutto esplicito che la nuova Cinquecento non ha la stessa funzione della vecchia.
Molte persone, praticamente chiunque non abbia visto la vettura dal vivo o non sia appassionato di automotive, crede che la nuova abbia le dimensioni della vecchia, o sia poco più grande dell’antenata (anche per questo motivo 10mila e 500 euro sembrano eccessivi): si poteva ridurre questo gap cognitivo con un messaggio ad hoc.
Oppure spingere ancora sull’immagine (simpaticamente si poteva giocare sul fatto che la vecchia aveva motorizzato l’Italia…questa, beh… ma vuoi mettere che figurone quando arrivo in centro!!).