Le mail che conosciamo stanno per scomparire, ed è tutto merito di Movable Ink, startup newyorkese che è riuscita a dare un nuovo volto a questo strumento ed adeguarlo al mondo in fermento del web.
Movable ink promette di rendere le mail delle vere e proprie pagine web, che aggiornandosi continuamente, recuperando dati dal sito, forniscono all’utente informazioni sempre nuove e aggiornate.
Il sito dà anche la possibilità di una prova gratuita e questa è stata la prima cosa che ho fatto, ho inserito il mio indirizzo mail ed ecco dopo pochi secondi nella mia casella di posta un esempio di ciò di cui è capace Movable Ink: un timer countdown, utile per offerte a scadenza rapida; una finestra che mi mostra tutte le conversazioni che si stanno svolgendo in tempo reale sui social network riguardo il brand; una mappa che indica dove stanno avvenendo gli acquisti in tempo reale e che si pavoneggia dicendomi di riuscire ad eccitare gli utenti (sì, c’è scritto proprio così); un’ultima finestra che dovrebbe crearmi un certo senso di urgenza, mostrandomi dove i prodotti sono acquistabili e quanti ne spariscono dagli scaffali finchè io perdo tempo a leggere la mail.
Effettivamente non è niente male, potrebbe essere un ottimo valore aggiunto a una campagna di web marketing, vista la capacità di rendere la solita newsletter un elemento dinamico, che riesce a evolversi e cambiare in base al pubblico cui è diretta: esiste infatti anche la possibilità di targettizzare le mail su base geografica, in modo da renderle adatte al pubblico che le leggerà.
Alcune aziende hanno già iniziato a utilizzare Movable Ink: il VP marketing di Double Cross Vodka, in un’intervista, dice che utilizzando funzioni come la mappa interattiva e il social feed, i contatti e click degli utenti sono aumentati considerevolmente; Steve Martocci, Co-Founder di GroupMe, ha dichiarato che inserendo nelle mail una chat in real-time e la possibilità di invitare istantaneamente nuovi amici ad utilizzare l’applicazione, il numero degli utenti è cresciuto e l’esperienza di utilizzo dell’app è risultata più dinamica e coinvolgente.
A mio parere questo nuovo strumento potrà dare il meglio di sé con alcune tipologie di aziende, ad esempio Groupon, siti di aste a scadenza rapida, oppure ad agenzie che offrono viaggi last minute, potrebbero raggiungere gli utenti più facilmente e semplificare il processo di acquisto rendendolo più piacevole e veloce; per altre attività potrebbe essere invece uno strumento secondario, per distinguersi agli occhi dei clienti dalla concorrenza. Il poco peso dell’investimento e la facilità di integrazione nella campagna di marketing poi, come dice il manager di GroupMe, lo rendono un servizio da provare!
Che ne pensate? Può essere un buono strumento, oppure rischia di rivelarsi una perdita di tempo e conviene fidarsi della cara vecchia mail?