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Email marketing nel B2B: 3 punti di attenzione

Ormai diamo per scontate le email, soprattutto come canale di comunicazione B2B, le vediamo come un “qualcosa che va usato”, anche se siamo convinti che l’utente che le riceve veda spam e nient’altro. 

Forse perché ci sono da più tempo rispetto ai social media, ai messaggi istantanei su Messenger e ai siti web stessi. Forse perché le inviamo e riceviamo ogni giorno. Forse perché si possono mandare a casa, al lavoro o in viaggio, comunicando col vicino di casa o con qualcuno dall’altra parte del mondo. 

Alla fine potremmo considerarle un po’ vintage rispetto agli standard tecnologici odierni. Tuttavia sono ancora un potente mezzo di comunicazione che permette di raggiungere buoni risultati in termini di reach, engagement e connessione con il proprio pubblico.

Cosa dicono i dati

Secondo un report di Statista, ci sono circa 3,8 miliardi di utenti che utilizzano la posta elettronica nel mondo e il numero è destinato a crescere a 4,1 miliardi entro il 2023. Inoltre, visti i costi contenuti delle attività di email marketing, il ROI medio risulta più alto rispetto ad altre forme di marketing. 

In sostanza, ci sono buoni motivi per includere le email nel proprio impianto strategico, anche se va considerato l’altro lato della medaglia, ovvero che, secondo un sondaggio di DMA Insights,  il 53% degli utenti dice di ricevere troppe email irrilevanti da parte di diverse aziende. 

Per godere quindi dei vantaggi, evitando agilmente l’ostacolo dell’irrilevanza, è bene sfruttare le tecnologie a disposizione sul mercato e rimanere sempre aggiornati sulle ultime tendenze in fatto di email marketing. 

Proviamo allora a vedere insieme alcuni trend:

  • Personalizzazione

Secondo uno studio di Adobe, il 33% degli utenti annulla l’iscrizione a una newsletter perché le aziende raccontano storie e prodotti che non incontrano i loro gusti

L’uso dei dati in modo consapevole può ovviare al problema, personalizzando i contenuti in base alle informazioni sui clienti che si ricevono dalla cronologia degli acquisti, dal comportamento di navigazione, etc. 

A testimonianza dell’importanza dello studio delle azioni intraprese dall’utente allo scopo di offrirgli l’esperienza su misura di cui ha bisogno, c’è la recente introduzione degli “Eventida parte di Mailchimp, ovvero la possibilità di tracciare come si comporta l’utente sul proprio sito web e di conseguenza innescare delle campagne o aggiornare i dati di un contatto con informazioni utili alla segmentazione. Una feature davvero interessante se si vuole personalizzare in profondità i contenuti inviati via email

  • Ottimizzazione Mobile

Il 60% di tutte le email viene aperto su dispositivi mobili e non bisogna neanche essere dei veggenti per prevedere che tale percentuale continuerà a crescere, vista la prepotenza con cui gli smartphone si sono insediati nelle nostre vite.

Quindi, se più della metà delle email viene aperta sugli smartphone, sarà necessario ottimizzarne i contenuti in modo che siano leggibili e fruibili su schermi di dimensioni ridotte, oltre a prevedere una user experience che tenga conto di come si naviga con il cellulare (es. inserire i contenuti cliccabili nelle aree più facilmente raggiungibili con le dita). 

A tale scopo Google ha avviato un progetto, l’Accelerated Mobile Pages (AMP), che si pone l’obiettivo di rendere più fruibile il traffico web da mobile. Inizialmente si concentrava sui siti web, adesso coinvolge anche la struttura delle email. 

Cosa prevede l’AMP? 

Queste “email dinamiche” danno la possibilità di compiere delle azioni più complesse direttamente sul corpo stesso, senza la necessità di redirect su landing page dedicate. In questo modo l’utente potrà, ad esempio, rispondere a un sondaggio oppure consultare un catalogo di prodotto in maniera più intuitiva, evitando dei giri sul web. La cosa interessante è che i contenuti potranno essere aggiornati anche dopo l’invio, aprendo alla possibilità di comunicare le novità in tempo reale.

  • Video 

Secondo Hubspot, il 54% delle persone si aspetta di vedere contenuti video anche nel corpo delle e-mail ricevute. L’inclusione di video migliora la percentuale di apertura di quasi il 19%, aumentando il CTR del 65%. Ad esempio l’azienda Limitus che offre servizi per l’ottimizzazione di email marketing inserisce già da tempo dei video per aumentare l’engagement dei propri utenti. Come anche il noto brand Patagonia che cerca di rendere più coinvolgenti i suoi racconti via mail attraverso contenuti video. 

Rendere questa tattica parte della propria strategia di email marketing B2B può favorire interazioni e conversioni. 

Chiudendo il cerchio, l’email è ancora uno tra i migliori canali per coltivare lead e favorire la vendita, ma funziona solo con uno studio attento dei dati e una strategia costruita ad hoc per ogni segmento di audience individuato. Come abbiamo detto in precedenza, aiuta avere una mente aperta sui trend più interessanti come quelli già discussi – ai quali si aggiungono intelligenza artificiale, automation e un’attenzione sempre maggiore alla privacy dei propri clienti – per essere sempre un passo avanti e cavalcare l’innovazione, piuttosto che esserne sopraffatti. 

 
 
AUTORE

Carmine Ciringiò

Il suo alfabeto va da Analytics a ZMOT. Maniaco dell’ordine, usa gli schemi per sopravvivere. Quando non è in giro per il mondo divora pizza, libri e serie tv.
 
 

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