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UX e Marketing: insieme per un mondo migliore (Part 2)

user experience
User Experience via Shutterstock

La prima parte dell’articolo è disponibile a questo link.

L’output di un processo di UX porta alla definizione di User Personas, identikit dei potenziali utenti, molto dettagliati e indicanti i loro obiettivi e comportamenti. Inoltre avremo una definizione chiara di quello che l’utente apprezza maggiormente del nostro prodotto e di come il design (UI, forme, funzioni) debba essere sviluppato.

Iniziate anche voi a vedere qualche correlazione con il Marketing?

Se volessimo fare gli accademici UX e Marketing non potrebbero mai avere lo stesso obiettivo. L’obiettivo della UX è di generare valore per il cliente mentre il Marketing quello di generare valore per l’azienda.

La realtà è che se generiamo valore per il cliente generiamo valore anche per l’azienda e l’UX offre tutto quello che ci serve per capire il vero valore che potremmo offrire (e poi fare cassetto).

Vediamo come e dove Marketing e UX si incontrano:

  • Targeting: grazie alle User Personas avremo un target di riferimento già creato e affidabile perché testato sul campo e basato su osservazioni, non su intuizioni, passate esperienze o ricerche di mercato. Attenzione, le ricerche di mercato sono comunque utili per ottenere dati quantitativi e attitudinali, ma per avere dati qualitativi e di comportamento il processo di UX research è essenziale. Potremo quindi utilizzare le User Personas per campagne di AdWords e Facebook Ad e, conoscendo poi cosa l’utente trova più attrattivo nel prodotto, creare dei messaggi chiari e diretti al punto utilizzandoli nei vari mezzi di comunicazione a nostra disposizione.
  • Comunicazione: Avendo informazioni precise su cosa piace al cliente (cosa lo ha fatto sorridere naturalmente durante i test ad esempio) potremmo concentrare il budget a disposizione su un determinato USP (Unique Selling Proposition).
  • Diminuzione delle spese di lancio del prodotto: quante volte è successo che un prodotto dovesse tardare il lancio perché una volta immesso sul mercato ci si è resi conto di errori nel design o nelle funzionalità che non rispecchiano le esigenze del consumatore? Di esempi ce ne sono molti e in alcuni casi il prodotto non viene più re-immesso nel mercato per i costi troppo alti del re-design. Con un processo di UX alle spalle si è sicuri che il prodotto rispecchia le attese, dato che queste sono state sviscerate in anticipo.
  • Premium Price: Se un prodotto migliora la vita di tutti i giorni ad una persona questa sarà disposta a pagare un prezzo superiore (quasi senza lamentarsi!).
  • Lifetime Value (LTV): Infine, in termini di valore del cliente nel tempo, se il nostro brand è riconosciuto per la capacità di creare prodotti utili, utilizzabili e con un’esperienza d’uso piacevole, le persone riacquisteranno i nostri prodotti e potrebbero diventare addirittura ambasciatori, pronti a supportarci e difenderci ogni giorno.

Tutto sembra splendido e felice nel mondo della UX, dov’è l’inganno?

Implementare un processo basato sulla UX in azienda è un cambiamento importante, che richiede persone preparate e orientate alla creazione di valore per l’utente. Soprattutto dopo anni di automatismi e decisioni prese sulla base del “ve lo dico io che funziona così” non sarà facile rovesciare le abitudini. Inoltre l’orientamento alla UX deve essere condiviso e appreso in tutta l’organizzazione in modo che tutti, dal supporto tecnico, al reparto commerciale, marketing, designer, produzione, fino al CEO, comprendano il significato di creare un prodotto con una User Experience memorabile.

Quel che è ovvio è che indipendentemente che la si consideri o meno, la user experience esiste ogni qual volta si utilizza un prodotto. Non prenderla in considerazione può significare dover ricominciare da zero un progetto dopo aver scoperto troppo tardi che il prodotto non funziona come ci si aspettava, con tutti i problemi, costi, risorse e frustrazione che ne derivano. Di fatto un UX based process permette di risparmiare molto se comparato con un normale processo a cascata.

Concludendo, al momento i processi basati sulle esperienze degli utenti sono ancora ampiamente sottoutilizzati in tutto il mondo, anche se la consapevolezza della loro efficacia sta crescendo.

E voi a che punto siete? Avete riscontrato problemi derivanti dalla mancanza di un processo centrato sull’utente? Come vi state muovendo per migliorare la situazione?

 
 
AUTORE

Marco Papa

Se devo riassumermi in 4 parole, queste sarebbero: sognatore, preciso, diplomatico e free thinker. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, appena conclusa la laurea in Marketing e Comunicazione nel 2012 ho deciso di vivere e lavorare a Singapore, a circa 14000 Km dalla mia città natale, Asolo. Appassionato di musica anni ’80 e di Star Wars, adoro allenarmi in palestra, fare Longboarding e Dragon Boat. Rileggete due volte l’ultima parola, non vorrei fraintendeste.
 
 

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