UX o User Experience è un tema caldo negli ultimi anni, che pone l’accento sul concetto noto e spesso frainteso del prodotto creato attorno alle esigenze dell’utente. L’argomento non è una novità, prima di parlare di UX si parlava di “Human Factors”, nome che rendeva il tutto meno interessante, evidentemente.
Da qualche mese mi sono avvicinato al mondo della UX, un po’ per esigenze lavorative e un po’ per interesse personale, notando subito una relazione con il mondo del marketing. Questo è il primo di una serie di articoli in cui vi racconto che cos’è la User Experience, come e perché funziona ed il legame con il marketing.
Partiamo dalla base: Cos’è la UX? Ci sono vari modi per definirla, il modo più semplice per capire cosa sia è pensare alla sensazione che provate mentre state usando un prodotto che funziona davvero bene e vi lascia soddisfatti dell’utilizzo, questa è definibile una buona user experience. Potete trovare una definizione da manuale su Wikipedia, ma quella che più spiega l’anima del processo di creazione dell’esperienza utente è a mio avviso la seguente:
“User experience is the what, where, when, why, and how someone uses a product, as well as who that person is.” (UX Mastery)
Traducendo, la User Experience è cosa, dove, quando, perché e come una persona usa un prodotto, senza tralasciare chi sia questa persona.
Questa definizione è molto completa perché è tecnologicamente agnostica (i principi della UX si applicano nella creazione di un sito web o una app mobile come per il design di un tavolo, o un’automobile) e in secondo luogo specifica il “Chi”, termine che da solo spazza via tutti gli (errati) accostamenti a Visual design, UI (User Interface design) e Computer Science.
La User Experience ha molti principi, e se provate a fare una ricerca in rete ne troverete un mare, principalmente legati a prodotti digitali. In questa sede non voglio parlare dei principi ma semplicemente indicare dei punti di riferimento su come approcciarla che aiutano meglio a inquadrare di cosa stiamo parlando. Di seguito elenco 3 punti che considero pilastri di un processo di UX:
- Non fidarti di te stesso: Questa fa male come inizio. Tutto il mondo ci dice di fidarci di noi stessi, e adesso? In UX è essenziale iniziare il processo liberi da pregiudizi. “Ho anni di esperienza nel progettare … quindi so che …” è il peggior modo di iniziare un processo di UX Design. Se siete esperti del settore dimenticatevi di esserlo, i migliori esperti del settore sono le persone che usano il prodotto tutti i giorni;
- Ricerca, test e ripeti fino al sorriso: La UX si serve di ricerche e di test allo scopo di rappresentare il mondo dell’utente e di poter prendere decisioni basate su questi. Non stiamo parlando di focus group, o di ricerche di mercato ma di osservare le azioni dell’utente all’interno di un contesto d’uso del prodotto senza interpretare quanto visto; l’osservazione oggettiva di quanto sta accadendo è essenziale. Ricerche su solo 3 utenti possono fare la differenza tra un prodotto di successo e uno destinato al fallimento. Una volta raccolte le informazioni andranno utilizzate per creare prototipi grezzi utili per testare velocemente un prodotto migliorato. Se durante i test (anche qui 3 utenti sono meglio di 0) le osservazioni ci portano ad altri punti da migliorare bisognerà ripartite con ricerca e test. Quando vedrete l’utente sorridere naturalmente mentre usa il prodotto vuol dire che ci siete. Il processo sarà completamente centrato sull’utente, con continua interazione utente-impresa durante le varie fasi di progettazione.
- Non chiedere all’utente cosa vuole: Chiedere all’utente cosa vuole è pericoloso perché la risposta sarà un’opinione. Un’opinione non è rilevante e potrebbe anzi portarci fuori strada. Ciò che è rilevante è molto difficile da esprimere a parole. Il modo migliore è di mostrare e far toccare con mano il prodotto, e quindi osservare e porre domande quali “Mi descriveresti quello che vedi? A cosa credi che serva questo? etc”
Questi, sempre non entrando nello specifico delle diverse tecnologie, sono punti fondamentali per ogni processo di UX Design, che sconvolgono il tipico approccio detto a cascata o waterfall con il quale la maggior parte delle imprese opera in tutto il mondo.