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Ingenuità o furbizia?


Passeggiando per le strade del mio paese la mia attenzione è stata catturata da una particolare affissione all’interno di uno stendardo (di quelli che delimitano il marciapiede dalla strada).
Tale affissione (che potete osservare nella foto qui sopra), pubblicizza un ristorante di nuova apertura nel mio paese; si tratta di un piccolo locale a conduzione familiare che propone specialità tipiche venete.
Tuttavia dopo alcuni secondi e da buon markettaro ho iniziato a pormi alcune domande: perché quel semplice manifesto ha colto in maniera più che efficace la mia attenzione? In fin dei conti si tratta di una semplice affissione non dotata di particolari effetti grafici; e poi, perché l’occhio ha puntato proprio quel manifesto piuttosto degli altri affissati lì vicino?

Riflettendo un po’ e analizzando attentamente l’affissione ho iniziato a prendere sempre più coscienza che quel logo mi evocava qualcosa di familiare , qualcosa di completamente integrato nella mia vita quotidiana; dopo alcuni istanti un flash: quel logo io lo conosco, mi sono detto, ha la stessa forma, lo stesso colore, e lo stesso carattere di quello di Barilla.
Se andate a vedere il logo della grande multinazionale osserverete che la somiglianza è davvero notevole.

A questo punto alcune riflessioni sorgono spontanee.
Innanzitutto è estremamente sorprendente come quel logo riesca ad attrarre in modo così straordinario l’attenzione di chi passa (così come me, anche alcuni amici lo hanno notato e me ne hanno parlato). Forse ciò è dovuto alla straordinaria somiglianza al logo della Barilla che, in quanto marchio consolidato e ricco di valori, ha una forte capacità attrattiva nei confronti del consumatore.
Un secondo aspetto che mi ha fatto riflettere poi riguarda la somiglianza di valori che i due marchi evocano (o che almeno dovrebbero evocare); se penso a Barilla, infatti, penso ai valori della famiglia, alla genuinità e alla tradizione. Tali valori sono pressoché i medesimi su cui dovrebbe basarsi il nuovo ristorante dal momento che propone piatti tipici veneti e anche in questo caso ciò dovrebbe suscitare il concetto di genuinità e tradizione.

Alla luce dunque di quanto detto mi chiedo in ultima istanza se il proprietario del locale sia cosciente di tutto ciò, se la creazione dello stesso logo sia stata fatta proprio con questo intento o se si tratti di una semplice casualità dove lo stesso ristoratore non è nemmeno conscio del potenziale insito in quel marchio.
Voi che ne pensate?

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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