Di Claudia Ferrari, salsadigitale.net
In questi giorni ho terminato “Essere creativi: come far nascere nuove idee con le tecniche del pensiero laterale”
Dopo la prima parte (a dire il vero un po’ prolissa) in cui Edward De Bono spiega cosa intende per creatività e perché è utile applicarla, il testo si inoltra in una serie di tecniche, più o meno complesse, per stimolare la mente ad intraprendere nuovi corsi e strade possibili.
Il cervello umano è un sistema auto-organizzato che cerca di incanalare le informazioni secondo schemi stabiliti e conosciuti. Queste strutture, acquisite nel tempo, facilitano l’ambientamento e l’orientamento degli individui che possono prendere nuove decisioni più velocemente riferendosi a ciò che già conoscono. L’utilità del meccanismo descritto è indubbia, ma l’altra faccia della medaglia si chiama chiusura e cecità verso opportunità diverse perché al di fuori di quanto appreso.
In tempo di risorse scarse e immobilità economica è la capacità di trovare nuove soluzioni a fare la differenza. Probabilmente un libro, per quanto pragmatico e scritto bene, non potrà essere artefice di un cambiamento immediatamente efficace. Lo potrà essere invece una riscrittura del modo di pensare e fare impresa più la volontà di agire e reagire al mutamento del sistema e delle condizioni economiche.