27 ottobre 1994: Joe McCambley pubblica su Hotwired.com il primo banner digitale della storia. Il copy dell’annuncio è tanto banale quanto geniale: “Hai mai cliccato con il mouse qui?”. Incredibile, ma vero, il 44% dei visitatori di Hotwired cliccò su questo banner: un vero e proprio record!
Ad oggi, 25 anni dopo, il banner è ormai uno dei strumenti digitali più sfruttati.
Anche se un po’ di cose sono decisamente cambiate. Oggi è sicuramente più difficile convincere il pubblico a cliccare sul nostro banner, bisogna saper sfruttare al meglio tutte le carte, sperando che l’utente non abbia nessun ad blocker attivo.
Lato design è importante tenere bene a mente che il banner non è uno spazio definito in cui dare libero sfogo alla propria creatività: l’obiettivo finale è sempre quello di convertire.
A tal fine, ecco alcune informazioni di una ricerca che ha raccolto dati da oltre 200.000 utenti e analizzato oltre 950.000 banner pubblicitari tra gennaio e maggio 2018. Questa ricerca, fornisce le risposte alla maggior parte delle domande che noi designer ci poniamo prima di progettare un banner e a darci così una visione un po’ più chiara e completa di questo strumento.
1. Dimensioni
Le dimensioni più utilizzate negli annunci display sono: 300×250, 336×280 e 728×90. La prima e l’ultima in particolare sono le più apprezzate dai marketers e dagli imprenditori, oltre che dai designer digitali. I principali motivi (di tale preferenza) sono la leggibilità e la versatilità su più devices, come ad esempio desktop e mobile. In particolar modo il 300 x 250, grazie alla sua forma, permette al designer di organizzare in modo ottimale e leggibile immagini, visual, testi e CTA.
2. Formato annunci statici
Il formato più utilizzato oggi è sicuramente il JPG poichè è il miglior compromesso tra qualità e ottimizzazione web. Tuttavia, non sempre risulta essere la scelta migliore, specialmente per banner ricchi di elementi tipografici o illustrativi in cui tende a sgranare e compromettere la resa grafica. Per questo sta avanzando l’esportazione in PNG perché riconosciuto come formato lossless, mantiene quindi una buona qualità visiva anche su piccoli formati. In questo caso però bisogna fare attenzione al peso del banner e all’ottimizzazione per il web.
3. Formato annunci animati
Gli annunci animati sono una strada che molti brand decidono di intraprendere, sicuramente questa scelta comporta una progettazione più approfondita. Gli annunci animati possono essere in formato GIF o in HTML5.
- GIF animate: la GIF è composta da una serie di immagini raggruppate in sequenza in un unico file. I frame vengono poi ripetuti in loop. Questo è sicuramente un modo semplice e rapido per realizzare un banner con contenuti dinamici.
- HTML5 animato: HTML5 è l’ultima evoluzione dello standard HyperText Markup Language. Questo formato è supportato da tutti i browser e a differenza delle versioni precedenti, HTML5 consente al designer di animare i banner utilizzando CSS, JavaScript e elementi multimediali senza perdita di qualità visiva e con un uso minimo di spazio e risorse del computer.
Le statistiche parlano chiaro, il banner animato in HTML5 è in crescita. I motivi sono molto semplici: facile adattamento a devices desktop e mobile, possibilità di incorporare contenuti multimediali come video e audio, ottimizzazione web e più libertà progettuale del designer. Inoltre i file GIF devono essere caricati e ospitati localmente su un server, mentre i banner HTML5 possono essere incorporati da uno spazio di archiviazione basato su cloud.
4. Font
Una piccola curiosità, anche la scelta del font è importante (come sempre d’altronde). I font più utilizzati negli annunci display sono il Gotham, Myriad Pro e Helvetica Neue LT Std, scelti tra tutti i font perché tra i più leggibili e di tendenza. La scelta del font, nei banner, come in tutti gli altri lavori di tipo grafico, è molto importante poiché il copy deve essere leggibile indipendentemente dalla dimensione del carattere.
5. Immagini
Siamo tutti capaci di scaricare immagini free online ma non sempre la soluzione più semplice è quella più giusta, i numeri non perdonano! Questo concetto è ormai entrato nella mentalità dei brand infatti solo il 12,30%, dei banner presi in analisi dalla ricerca utilizza immagini prese da banche dati free o immagini stock mentre ben l’87,70% ha selezionato immagini proprie e originali. È importante scegliere di seguire questa strada per una coerenza identitaria del brand: utilizzare immagini proprie aiuta ad aumentare la consapevolezza e l’autorità del brand stesso, diventando identificabile anche inseriti in altri siti o in altri portali. Sicuramente l’investimento sarà di maggiore portata, ma il risultato che si otterrà poi sarà altrettanto importante.