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Smartphone in mani sbagliate: quelle di un automobilista

“NON inviare Snap quando sei alla guida” ecco l’ammonimento materno di Snapchat che appare insieme al filtro che indica la velocità, dopo la prima installazione. Io sono una proud snapchatter e fino ad oggi non avevo mai visto questo messaggio. Le domande a questo punto sono 2:

  • Perché me lo dici solo ora?
  • Perché un filtro velocità se poi non è il caso che lo usi mentre sono alla guida?

La prima domanda ha una risposta tecnica: ho installato Snapchat su un nuovo device e ho riscontrato che dopo il primo avvertimento il social non si ripete. Per quanto riguarda la questione “perché un filtro velocità?” non so risolverla in questo post, ma posso darvi delle ottime spiegazioni sul perché non è il caso di snapchattare, twittare, postare su Facebook, messaggiare o telefonare mentre si è alla guida. Spiegazioni che tra l’altro sono alla base di molte campagne sulla guida sicura.

Inquadriamo la situazione

L’uso dello smartphone alla guida è un problema attualissimo che si presenta in diversi gradi in tutto il mondo. La situazione è piuttosto critica, infatti, negli Stati Uniti dove, nel 2015, il 60% degli incidenti automobilistici è stato causato da distrazione per uso di smartphone. In Italia il dato è ancora contenibile (20,1%) ma è interessante notare come si stia affermando rapidamente. Infatti, secondo il Codacons, nel 2007 la prima causa d’incidenti era l’alta velocità, nel 2013 è diventata la distrazione, nel senso più ampio del termine, e solo nel 2015 questa ha preso un nome: smartphone.

Ma perché dovremmo evitare di tenerli a portata di mano mentre siamo alla guida?

Appellarci alle buone norme del codice della strada e dire che usare il telefono alla guida “fa male” è un po’ riduttivo e non snocciola la questione. Allo stesso tempo, campagne come questa risultano un po’ inconsistenti e possono causare un allontanamento del messaggio.

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Limiti non solo di velocità

In quanto esseri umani, le nostre risorse cognitive e le nostre capacità fisiche sono limitate. Uno di questi limiti sta nella relazione stimolo-risposta. È infatti risaputo che più l’attenzione è alta, più i tempi di reazione si accorciano, ma di quanto? Per fare un esempio, se mentre state leggendo queste righe apparisse un lampo alla vostra destra, l’attenzione verrebbe catturata 150 millisecondi prima dell’effettivo spostamento degli occhi. Se steste viaggiando in macchina con gli occhi sulla strada e il lampo rappresentasse un pericolo, passerebbero 150 millisecondi tra l’individuazione del pericolo e l’effettiva visione di questo. A quei millisecondi vanno aggiunti anche quelli per decidere cosa fare (rallentare/frenare/girare) ed eseguire il compito (alzare il piede dall’acceleratore/ schiacciare il freno/frizione/cambiare marcia) e in un batter d’occhio siamo arrivati a parlare di secondi. Come la campagna #GuardaAvanti di Tim e Ducati ci illustra, i secondi hanno un peso. Per mandare un sms si stima un tempo medio di 10 secondi che equivarrebbe a percorrere al buio la lunghezza di 4 piscine olimpioniche. Questo perché mentre si usa un device alla guida, gli occhi sono distolti dalla strada il 400% in più del normale.

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Ora è più chiaro perché Snapchat si è premurato di avvisarmi di non mandare snap mentre sono alla guida…

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Don’t selfie and Drive. Volkswagen

Il tema del “guidare alla cieca” è molto usato nelle campagne per la guida sicura. Ford l’ha sviluppato con successo facendo riferimento alla limitata capacità di campo visivo e Fiat invece ha giocato sul concetto delle “figure reversibili”: se vedi la lettera, non puoi vedere allo stesso tempo il camion che ti sta venendo addosso frontalmente.

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Da alcune ricerche condotte sulle abitudini degli automobilisti è emerso che le persone attribuiscono come motivazione all’uso di smartphone alla guida la fiducia nelle proprie capacità in virtù della loro esperienza.

Di fatto, studi recenti hanno dimostrato che la discriminazione di uno stimolo è migliore quando questo compare nelle zone attese rispetto a quelle inaspettate. Riconoscere un pericolo senza aspettarci di trovarlo, come per esempio un pedone che sbuca all’improvviso, pertanto non è un compito facile, nemmeno se si è automobilisti esperti. Tra le campagne più belle che fanno leva su questo concetto vi segnalo Think of the Both Side dell’agenzia russa Red Pepper e la più ironica, ma non meno efficace Please Don’t Text and Drive di Land Rover. Perché uno può essere anche uno degli stuntman di Fast & Furious ma se mentre corre in mezzo al deserto sta pubblicando una panoramica su Instagram, di fatto è distratto e potrebbe riuscire a prendere proprio l’unico ostacolo presente nel raggio di millemila chilometri.

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AUTORE

Ilaria Sofia Ragona

Universitaria appassionata di marketing, social media e pubblicità. Ho una doppia vita: di giorno studio Strategie di Comunicazione a Padova e di notte faccio la community manager. Sono curiosa e non riesco a fare a meno di cimentarmi in nuove imprese e avventure. Adoro la musica, i cardigan colorati e le conferenze di settore.
 
 

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