Le immagini dell’attacco alla sede parigina del satirico giornale Charlie Hebdo si sono rincorse in questi giorni, e i social non hanno potuto fare a meno di interpretare lo sdegno legato alla vicenda.
I primi momenti di panico hanno subito lasciato il posto ad una energica reazione degli utenti, che hanno espresso attraverso l’hashtag #JeSuisCharlie la loro solidarietà alla redazione, inondando Twitter a poche ore dall’attacco.
Diverse le opinioni delle varie fonti online: alcune hanno sostenuto che si è trattato dell’hashtag più popolare, altre hanno confrontato i dati con campagne passate, e ognuno ha tirato le proprie conclusioni.
Noi, ci siamo avvalsi dell’aiuto di Talkwalker per misurare l’impatto che ha avuto sui social questo tragico evento.
Per comprendere la natura della diffusione dell’hashtag a livello mondiale, il sito CartoDB ha creato una mappa animata che indica i principali focolai di utilizzo di #JeSuiCharlie, esaminando un arco di tempo di circa 24 ore: dalle prime notizie sull’attentato all’alba dell’8 gennaio.
Dall’analisi traspare che il culmine di utilizzo dell’hashtag è stato raggiunto alle 9,30 dell’8 gennaio: 6. 468 post portavano con sé #JeSuisCharlie.
Noi abbiamo deciso di approfondire le reazioni in Italia, tracciando con Talkwalker le performance registrate dall’hashtag #JeSuisCharlie dal 7 al 9 gennaio.
Per quanto riguarda le tipologie di media, Twitter è stato letteralmente travolto, raggiungendo il picco alle 21 del 7 gennaio con 6,426 risultati:
Sotto i dati relativi all’engagement, ossia il coinvolgimento:
I temi conducono invece a interessanti spunti di riflessione:
L’analisi statistica lascia infatti emergere un aspetto da non sottovalutare: la grande quantità di persone che ha affidato all’hashtag #JeSuisCharlie l’espressione di due valori fondamentali in relazione a questa tragica vicenda, solidarietà e libertà.
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