Dopo anni all’insegna del “content is king” sembra che il messaggio sia effettivamente passato e che la maggior parte delle aziende (per la precisione l’80% – dati riferiti al 2013) abbia deciso di investire in contenuto. Nonostante questo però sembra non si sia ancora arrivati al punto di maturazione di questa tecnica in quanto solo il 27% delle aziende effettivamente misura il ROI del content marketing.
Dall’infografica riportata da Mashable, emerge un quadro abbastanza completo sulle tecniche utilizzate dalle aziende e sulle relative aspettative.
Si scopre infatti che, nonostante l’investimento nel B2B sia ancora limitato (solo il 30% del budget di comunicazione), le aziende hanno aspettative superiori al B2C, soprattutto in termini di Brand Awareness, Lead Generation e Constumer Acquisition; mentre per i “cugini” del B2C le aspettative maggiori si hanno in termini di Engagement, Customer Retention e Website Traffic.
Ma quali sono le tipologie di contenuto maggiormente utilizzate? Regnano le infografiche (51,3%), seguite da guide e ebook (46,23%) ed i blogpost (44.07%), ma ampio spazio viene dato anche ai template (42,7%), white paper (35,2%) e video (20,6%).
Se questi strumenti però sembrano portare un alto numero di leads ed incentivare la conoscenza del brand nei confronti dei consumatori, si ha una conversione maggiore, non a livello quantitativo ma a livello qualitativo, per mezzo di una preview del prodotto/servizio, una live demo, un free trial, o una richiesta di prezzo.
Siamo sicuri che il content marketing aiuti le conversioni? La questione qui in realtà è un po’ più complicata di quanto presentato nell’innografia: dobbiamo tenere conto che molte aziende non hanno adottato dei KPI per verificare i risultati della propria strategia di content marketing ed altre si sono basate soprattutto su vanity metrics. Dai risultati dichiarati però si direbbe proprio di si!
Il conversion rate medio sul sito web per le aziende che hanno adottato questa strategia risulta del 2,9% rispetto allo 0,5% delle aziende che invece non ne fanno uso. Lo stesso si può dire per il click trought rate nell’apertura delle mail, che nelle aziende content driver raggiunge il 3,4% mentre nelle altre si arresta attorno all’1,8%.Il dato sicuramente più impressionante è quello dei marketing qualified lead (MQL): la risposta per le aziende content driver è del 7,6%, quasi otto volte quella delle loro competitor che non danno peso al contenuto (1%).
Cosa impariamo da questi dati? Attuare una strategia di Content Marketing è sicuramente più impegnativo (sia a livello di energie che di budget) per un’azienda; rappresenta però un investimento sul futuro, che aiuta a poggiare delle basi solide per la reputazione aziendale nel lungo periodo e di ottenere lead qualificati nel breve.